Riceviamo e pubblichiamo:
I ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Soverato (la scuola media per intenderci) quest’anno non hanno meritato lodi!
Gli esami di terza media, le cui commissioni sono state presiedute dalla stessa dirigente scolastica della scuola, hanno pronunciato il verdetto: nessun alunno di terza media per la prima volta, per quello che la nostra memoria ci consente di ricordare, ha meritato la lode! Sarà stato l’effetto del COVID-19? Sicuramente no: le scuole viciniori anche quest’anno hanno avuto l’onore di attribuire la lode ai ragazzi dimostratisi meritevoli di ciò, anche due o tre per classe. Intendiamoci: ci riferiamo a ragazzi che hanno conseguito nel triennio di frequenza sempre la media del 10. Ci fa piacere che le scuole di Guardavalle, Badolato, Davoli, Montepaone, Chiaravalle e tutte le altre della provincia e della Repubblica non abbiano posto veti a tale riconoscimento.
Ma la scuola media di Soverato no, disattendendo anche le direttive ministeriali! Viene da pensare che la dirigenza abbia voluto autovalutarsi nella gestione di questo difficile momento e impallidire di fronte alla bravura di questi ragazzi. Eh sì, perché di certo tutto questo è frutto soprattutto di una incomprensibile scelta della dirigente.
Ed infatti, udite! udite! la dirigente ha votato nel consiglio di classe contro l’attribuzione della lode pur proposta dai docenti!!! Abbiamo estratto copia del verbale, altrimenti neanche noi ci avremmo creduto!
Cosicché ai nostri ragazzi eccellenti che in questa strana estate incontreranno i pari età delle scuole viciniori non resterà che cantare una vecchia canzone degli anni ‘70 del gruppo Inti Illimani che nel ritornello diceva “؟Qué tienes tù que no tenga yo?”. La risposta la troverete voi lettori e concittadini di Soverato nei fatti che abbiamo narrato.
Ed allora ci viene in mente anche la famosa frase che Dante usa nel canto III dell’Inferno allorquando definisce gli ignavi coloro che vissero “sanza infamia e sanza lodo”. Certamente la scuola media di Soverato che ha rifiutato il riconoscimento della valutazione più elevata ai suoi alunni più meritevoli, sarà riuscita ad evitare per loro la lode, ma di certo non l’infamia di aver deluso le legittime aspettative di ragazzi ancora preadolescenti che sono stati educati a CREDERE NELLA SCUOLA E NEI VALORI DELLA MERITOCRAZIA E DELL’EQUITA’, ma che per la prima volta si scontrano contro la prevaricazione e l’insipienza degli adulti.
Salvatore Durante
Giovanna Sinopoli
Pietro Paolo Firano
Sapienza Marino
Antonio Scalzi
Rosaria Dominijanni