La Calabria spende il 70% del suo bilancio in sanità; però la gente va a curarsi a Milano, dove magari trova un medico calabrese, e la Regione paga e arricchisce la Lombardia.
La colpa politica è dei seguenti signori: : A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra), uno peggio dell’altro e l’altro peggio dell’uno. Politicamente parlando, s’intende.
Questi, e i politicanti e parlamentari e sindaci eccetera, hanno riempito la Calabria di 42 ospedali (ora parecchi sono chiusi: in dialetto italocalabrese, “potenziati”!!!) e innumerevoli uffici e passacarte e guardarobieri e giardinieri, eccetera; il risultano è l’inefficienza che ben conosciamo.
E non mi venite a dire che il dottor Alcmeone e il dottor Democede erano bravissimi, nel VI e V secolo a. C., e che il dottor X è bravo pure ora. Se per una prenotazione devo fare la fila fino a 50 e non di più; e il sistema elettronico è nuovissimo e scassato, e vorrei sapere dove l’hanno comprato e da chi… può anche essere in corsia Esculapio in persona e Ippocrate per infermiere, è tutto un fallimento lo stesso.
Sono arrivati, negli anni, i commissari, e la situazione non è affatto migliorata, anzi peggio. E perché i commissari non sono capaci; e perché non sono commissari, in quanto non muniti di pieni poteri, e per ogni insignificante provvedimento devono litigare sia con i politicanti sia con gli uscieri. Nominate me, e vedete, in un mese…
I commissari, del resto, capiscono una sola cosa: spendere di meno; e invece la corretta economia è spendere meglio e correttamente; così la spesa è investimento, e rende vantaggi per gli utenti, ma anche per l’amministrazione. Fateglielo capire, alle zucche tonte dei superlaureati con otto master!
Metteteci poi gli imbrogliucci, le carriere fasulle, gli amici degli amici, i concorsi di notte…
Ora sono curioso di sapere cosa ne pensano i candidati alla presidenza e a consigliere, riciclati e non. E non voglio sentire chiacchiere generiche e paroloni moralistici e promesse di magnifiche sorti e progressive, ma proposte concrete e realizzabili. Ahahahahahahah!
Ovvio che nessuno dei quattro più trecento ha la benché minima idea del da farsi; e se l’avesse, non la dice per non perdere voti. Ma non si sa mai, entro il 25 potrebbero anche essere illuminati da un bagliore di pensiero. Se no, ne parliamo il 27.
Ulderico Nisticò