La nostra debolezza economica e finanziaria pesa anche sulle attività sociali e culturali; e mentre le compagini sportive, e, in genere, le forme di socialità possono contare, altrove, sull’aiuto più o meno interessato di ricche imprese private, qui da noi non ce ne sono, o, quelle poche, non sempre ci sanno fare!
Non resta che la politica: Stato, Regione, Provincia, Comuni, enti vari. Lo Stato italiano non ha una politica per lo sport, e qualche altra volta vi spiego perché. Regione, Provincia, Comuni, enti vari non sono d’aiuto per ragioni meno ideologiche, molto più terra terra: in Calabria la tattica è poco a tutti, e tutti contenti e nessuno.
Si leggono cifre ridicole per progetti grandiosi quali il restauro di edifici imponenti: l’assessore di turno ci fa figura una mattinata, il sindaco di turno annunzia sfracelli, e alla fine sono soldi sprecati.
Lo stesso per il sostegno alle realtà sociali, mandate avanti – avanti, si fa per dire – a colpi di 5.000, massimo 10.000 euro della sagra della nduja spacciata per cultura: Lévy Strauss della domenica. Contenta la Proloco… che poi manco vota per l’assessore: per 5.000 euro, si permette persino libertà di pensiero!
La Calabria è vero che pullula di squadre e squadrette di ogni disciplina sportiva, e che tutte vantano la loro parte di antropologia culturale e, guarda un po’, funzione antimafia segue cena; e tutte chiedono 5.000 euro, e tutte, prima o poi, li ottengono. Tutti contenti, e soldi sprecati.
Di fatto, dopo l’eclisse del calcio, restano due sole compagini degne di considerazione: la Callipo di Vibo e la Volley Soverato; queste sole portano il nome della Calabria in tutta Italia, e ospitano forestieri da tutta Italia; e mostrano una Calabria senza sottotitoli e giudici ammazzati e luoghi osceni anni 1950. Vengono a Soverato per giocare, sono ospitati con eleganza e professionalità, non li deruba e non li infastidisce nessuno; danno un’occhiata al mare, a dei negozi decorosi… Insomma, per la Calabria è pubblicità preziosa e gratis.
A questo punto, Regione, Provincia anzi Province, Comuni, enti vari devono intervenire assumendosi la responsabilità politiche della scelta; e mostrando il coraggio di smetterla con i 5.000 euro a tutti, affermando che l’interesse della nostra terra è per tutti uno solo e tutto assieme, e chi lo esalta ha più meriti, e anche più bisogni.
E non mi si risponda che l’articolo che so io della legge quella dell’Europa quell’altra… se la politica deve rispondere così, che ci sta a fare? Se si tratta solo di applicare scartoffie, bastano gli scaldasedie, e i politici se ne possono tornare alle loro faccende… quelli che ne hanno.
Basta una legge che offra alla Volley come alla Callipo se non denaro, servizi: che so, quando vanno in trasferta, pagare il viaggio e il soggiorno; e giustificare politicamente la spesa con il vantaggio d’immagine che ne trae non Soverato e non ne trae Vibo, ma ne trae l’intera comunità calabrese. Ci vuole la politica, non la cartuccella, anche per il sostegno alle attività sportive.
Ulderico Nisticò