“La misura è colma”. La Cisal chiede l’avvio di un procedimento disciplinare per Tansi


cisalA seguito delle ultime dichiarazioni che il Dott. Carlo Tansi ha rilasciato ai principali mass media locali, La CISAL chiede venga valutata l’ipotesi di aprire, nei confronti del predetto dirigente, un procedimento disciplinare.

La richiesta – si legge nella nota – trova fondamento nelle gravi offese indirizzate dal Dott. Carlo Tansi contro l’onorabilità dei lavoratori della Protezione Civile della Regione Calabria e dei rappresentanti istituzionali che, oltretutto, si ritiene siano lesive dell’immagine dello stesso Ente Regionale.

Il Dott. Tansi sta certamente dando attuazione ad una autentica campagna mediatica assolutamente denigratoria nei confronti dei predetti lavoratori della Protezione Civile Regionale, i quali – evidenzia la CISAL – non hanno più intenzione di sopportare passivamente la pressione che si è determinata a seguito della stessa.

Quanto sopra richiede una immediata presa di posizione da parte della Regione Calabria, che è chiamata, a questo punto, a stabilire se intende avallare le affermazioni del Dott. Tansi, in particolare – aggiunge la nota – quelle relative alla totale inadeguatezza dei dipendenti, a titolo di esempio eufemisticamente definiti come “inadeguati e spesso non particolarmente affezionati al lavoro” (dichiarazione resa su Corriere della Calabria del 2 ottobre 2016).

La CISAL osserva, in ogni caso, che il Dott. Tansi, ultimamente, appare più preoccupato di rilasciare interviste e comunicati stampa piuttosto che prestarsi alla ricerca di un rapporto costruttivo e collaborativo con i lavoratori e chiede di verificare se il suo operato sia conforme alle più elementari regole di buona amministrazione, ivi comprese quelle relative al rispetto del principio di riservatezza e dell’immagine della pubblica amministrazione.

Si chiede, altresì, di intervenire censurando la raffica di dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate dal predetto Dirigente, quantomeno quelle che investono i lavoratori della Protezione Civile, tenendo in considerazione il fatto che, rispetto alle stesse, si pone un problema non solo di merito, ma anche di metodo.

Nel respingere le generiche accuse formulate, si esprime, infatti, l’avviso che il Dott. Tansi, in virtù dell’incarico che riveste dovrebbe muoversi – secondo la CISAL – con maggior equilibrio e ponderatezza per la risoluzione dei problemi evitando di alimentare inutili polemiche; si rimarca, inoltre, l’anomalia di una comunicazione istituzionale che non sta più avvenendo secondo gli ordinari canali, che nel caso del sindacato sono i tavoli negoziali, ma resta totalmente affidata ad una lunga striscia di comunicati stampa caratterizzati da una inusitata e generica veemenza “accusatoria” nei confronti dei lavoratori, che non lascia spazio ad alcuna reale possibilità di confronto.

La CISAL è convinta che occorra porre un freno al “protagonismo” del Dott. Tansi, a meno che non si ritenga veramente di dover azzerare l’intera Protezione Civile della Calabria per non meglio precisate responsabilità di tutti i lavoratori che vi prestano servizio.

Per tutto quanto sopra, dichiarando piena disponibilità a produrre tutta la documentazione relativa alla campagna denigratoria in atto, ed evidenziando che se quanto compiuto dal Dott. Tansi fosse stato posto in essere da qualsiasi altro lavoratore della Regione Calabria, di certo lo stesso avrebbe subito sanzioni disciplinari, si formula la richiesta, di cui in premessa, di valutare – conclude la CISAL – la possibilità di aprire un procedimento disciplinare nei confronti del Dott. Carlo Tansi, Dirigente della UOA Protezione Civile della Regione Calabria.


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