La lettera di un giovane calabrese rivolta a Giusi Princi


Cari concittadini e cari giovani,
quando ho deciso di scrivere una lettera a nome di tutti i giovani calabresi, ho subito capito che non sarebbe stata un’impresa facile. Tuttavia, di fronte a sfide difficili, la cosa migliore è chiedere aiuto a chi è più bravo. E chi meglio di un altro reggino? Mi riferisco al poeta Nicola Giunta, le cui parole, scritte più di un secolo fa, riescono ancora oggi a dare voce ai sentimenti più autentici di noi calabresi:

“Arburi?… Si ccarcunu ‘ndi sciurisci, ‘nci minunu petrati non mmi crisci… Arburi, nenti!, comu all’âtri baandi, ch’unu s’asciala chi mmì viri randi!… NANI SU IDDI E VONNU A TUTTI NANI!”

Noi giovani calabresi in 20 anni siamo diminuiti del 32,4% a causa dell’emigrazione e dell’invecchiamento. La Calabria ha perso 162mila giovani in due decenni, quasi un terzo dei 503mila residenti tra i 18 e i 34 anni nel 2002. Ora siamo poco più di 340mila. La poesia di Giunta ci illumina sulle cause di questa emigrazione: sfiducia, invidia e un senso di immobilità.

Tuttavia, alla luce dei recenti risultati delle elezioni europee, voglio scardinare questo paradigma e parlare di speranza, ammirazione e di collaborazione. Credo fermamente che la candidatura di Giusi Princi dia speranza a tutti i giovani calabresi, che ultimamente sono sempre più rassegnati. Sergio Marchionne, durante un suo discorso, ha detto che gli esseri umani possono vivere quaranta giorni senza cibo, quattro giorni senza acqua e quattro minuti senza aria. Ma nessuno di noi può vivere neanche quattro secondi senza speranza. Oggi la speranza ha un volto, un sorriso, una voce.

Per molti giovani, questa voce è materna, quella di una Preside che si è sempre presa cura di noi, che ci ha spronati e rimproverati, ma soprattutto ci ha voluto bene. Lei è sempre riuscita a mettere d’accordo tutti, anche quando sembrava impossibile: adolescenti, professori e genitori. La vittoria di Giusi Princi rappresenta la fiducia nella meritocrazia, perché il risultato in Calabria supera ogni logica di partito e premia la persona.

Uno dei motori immobili che ha alimentato questo successo è stata l’ammirazione di tutti i giovani calabresi. Durante tutta la sua carriera, Giusi è sempre riuscita a trasformare l’invidia in ammirazione. L’invidia è un sentimento insidioso che spesso porta alla distruzione di sé stessi, spingendo a danneggiare l’altro a qualsiasi costo. Noi calabresi, nella nostra storia, purtroppo, ci siamo spesso fatti guidare dall’invidia. Riflettendo sull’etimologia di questo termine, ci rendiamo conto che chi prova invidia non vede qualcosa, in particolare non riesce a riconoscere il valore e gli sforzi altrui. Nel caso di Giusi, le sue capacità, le sue competenze e il suo impegno sono riconosciuti e apprezzati da tutti. Ed è proprio così che è riuscita a guadagnarsi la nostra ammirazione.

Questo ci deve servire da esempio. San Paolo, fondatore della Chiesa reggina e padre della fede dei Cristiani di Calabria, nella Lettera ai Romani scriveva: “gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Il suo consiglio è quanto mai attuale e prezioso per noi giovani calabresi. Dobbiamo dare sempre il massimo per dimostrare il nostro valore, in modo da spazzare via l’invidia e i pre-concetti sui meridionali. Solo attraverso la stima reciproca possiamo iniziare un percorso virtuoso di collaborazione, che ci permetterà di crescere e di costruire insieme un futuro migliore per la nostra terra. Il recente risultato elettorale dimostra, infatti, che la collaborazione è la chiave per fare bene. Dobbiamo continuare su questa strada e iniziare a cooperare concretamente anche attraverso i consorzi, i distretti industriali e l’associazionismo come esempi concreti di collaborazione positiva che possono portare a risultati eccellenti.

Adesso inizia il bello. Come nostra rappresentante in Europa, Giusi ha garantito che si impegnerà a dare nuovo lustro alla nostra regione, offrendo a tutti noi le opportunità che meritiamo. Ci darà la speranza di un futuro migliore, con l’obiettivo di invertire il flusso migratorio in uscita e permetterci di tornare, così, nella nostra terra. Noi dovremo supportarla con ammirazione e impegno collaborativo, per costruire insieme un futuro prospero per la Calabria.

Filippo Buonafede
Un giovane calabrese