La Giuria del “Premio Merini 2015” in visita al carcere di Siano


Ursini, Cosco, Rechichi, Montuoro, ScaliseIeri, nella Biblioteca della Casa Circondariale di Catanzaro-Siano, la Giuria del “Premio Merini 2015”, guidata dall’editore Vincenzo Ursini, e composta da Mario Donato Cosco, G. Battista Scalise, Antonio Montuoro e Mauro Rechichi, ha proceduto alla consegna dell’Attestato di merito, della Targa e dell’antologia “Alda nel cuore” ai due poeti, ospiti dell’Istituto, che hanno ricevuto una segnalazione di merito.
La Direttrice del carcere, dottoressa Angela Paravati, ha riservato ai rappresentanti dell’Accademia dei Bronzi un’accoglienza cordiale coniugata ad un’ospitalità calorosa. Nel saluto introduttivo della cerimonia ha sottolineato l’importanza della reciprocità relazionale tra carcere e società improntata alla consapevolezza socio-civico-politica.
L’editore Ursini, nel suo intervento di risposta, ha assicurato l’impegno dell’Accademia dei Bronzi a progettare, programmare e realizzare un serie di attività finalizzate, appunto, alla valorizzazione delle risorse umane e culturali della realtà carceraria. Il professor Mario Donato Cosco non ha trascurato di evidenziare la ricchezza implicita contenuta nelle storie personali e nelle sensibilità individuali, che deve fungere da substrato prolifico e creativo per ogni tipo di progettualità pensata e/o immaginata.
I premiati sono stati Francesco Annunziata, per la poesia “Incontri”, e Pasquale De Feo, per la lirica “Arsura”. Annunziata ha ritirato personalmente il riconoscimento, mentre a De Feo, trasferito in altra struttura della Sardegna, sarà fatto recapitare dalla direzione dell’Istituto di pena attraverso i canali istituzionali.
In “Incontri” il poeta rimarca l’impaziente e quasi spasmodica attesa del superamento di un “limite” che frena la sintonia di due cuori: “È troppo l’attimo che separa/la notte dal giorno/la luna dal suo sole”; ma non si lascia vincere da sentimenti di sconfitta, anzi esprime la certezza che “Quando sarà quel tempo/ ogni buio apparterrà alla luce/ come ogni notte al suo giorno. E allora “l’alba senza tramonto” colorerà i giorni del vivere e le memorie ristoreranno le occasioni negate.
Ad “Arsura”, invece, De Feo affida il suo “languore perenne”, nutrito di ricordi, di sentimenti e di desideri racchiusi in immagini, ormai lontane e sempre più sfuocate, che accelerano i suoi moti di nostalgia. È un sapore intenso quello che rimane, nella bocca del passato, a Pasquale. Non è sufficiente per lui tornare al cuore con la memoria: il suo ricordo si è “asciugato” di nostalgia, di ritorni così carichi di sofferenza, da alterare il gusto del senso della vita. Ma non demorde il nostro poeta: continua a riempire oltremodo la sua cisterna d’affetti con la speranza di chi ha conosciuto l’ebbrezza della vita a dismisura.
Il premio Alda Merini, realizzato dall’Accademia dei Bronzi, con l’adesione della Camera di Commercio di Catanzaro presieduta da Paolo Abramo, continua quindi il suo percorso di promozione della poesia dei nostri giorni e si conferma come uno dei più interessanti e seguiti appuntamenti culturali nazionali.


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