“In questo momento di estrema sofferenza, in cui mio padre è accusato di reati infamanti, non siamo animati da sentimenti di rancore, ma confidiamo nella giustizia e nella fede, sicuri che uscirà a testa alta da questa vicenda, non appena potrà difendersi. A farci molto male sono però le dichiarazioni del sindaco Abramo in merito ai rapporti politici con mio padre”.
A parlare è Rita Tallini, figlia del presidente del Consiglio regionale Domenico arrestato nella giornata di giovedì scorso, per cui le dichiarazioni di Abramo – che ieri aveva dichiarato “io aspetto sicuramente che vengano definite le accuse, sono moralmente vicino alla famiglia, alla sua persona, però sono sempre stato distante, molto distante da questo tipo di comportamenti” – sembrano “mirare a dimostrare un difficile rapporto o, peggio, una presa di distanza dai cosiddetti ‘comportamenti’ di mio padre”.
“Come può affermare una cosa del genere – scrive Rita Tallini in una nota – quando è stato lui a dolersi con mio padre di non essere stato inserito in un comunicato stampa quale potenziale candidato alla Presidenza della Regione in quota Forza Italia? Oggi si riscopre ‘leghista’ e ‘giustizialista’, dimenticando che per 20 anni ha gestito tutto quello che c’era da gestire al Comune in maniera diretta e solitaria (appalti, nomine, assunzioni)”.
“Se ha coraggio – rilancia la figlia dell’ex presidente del Consiglio regionale – dica quali sono stati i ‘comportamenti’ di mio padre che lo hanno messo in difficoltà. Troppo facile prendere le distanze da una persona che non è nelle condizioni di difendersi. Prende le distanze da chi, politicamente, lo ha sostenuto in modo determinante per tutte le sue elezioni”. “Ci risparmi il sindaco Abramo le sue solidarietà di facciata. Noi, come famiglia, non le vogliamo. Affrontiamo questa bufera con dolore indicibile sicurissimi però che alla fine ne usciremo con onore e a testa alta”.