La Parrocchia di Soverato Marina ha per patrona Maria SS. Immacolata. Venne istituita nel 1941, e affidata alla Congregazione Salesiana. La sua prima sede fu la chiesetta sul Corso, oggi del Rosario; dal Natale del 1963, è l’attuale chiesa parrocchiale, con un bel mosaico. Si raffigura la “Donna vestita di sole” dell’Apocalisse; con l’iconografia canonica del versetto 15 della Genesi, il Protoevangelo: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa, e tu le insidierai il calcagno”. È un’immagine densa di piena ed evidente simbologia sulla figura di Maria come Corredentrice.
Fu sempre credenza che la Madonna, in quanto Madre di Dio (Θεοτόκος), fosse preservata dalla morte e assunta in cielo; e “sine labe originali concepta”. I teologi ne discussero per secoli, ma la fede popolare si affermò da sola. Devozione diffusissima in Calabria fu quella dell’Assunzione, molto prima del Dogma del 1950, e voglio qui ricordare il bel quadro di Cropani; e molte chiese cattedrali le erano dedicate.
Il Dogma dell’Immacolata Concezione viene proclamato dal b. Pio IX l’8 dicembre 1854; tuttavia troviamo molti precedenti, permessi dalla Chiesa anche in assenza di ufficializzazione. Già s. Pio V (1566-72) vietò interventi teologici volti a negare che Maria fosse libera dal peccato originale.
Nel 1739, l’Immacolata viene proclamata patrona del Regno di Sicilia (indipendente dal 1282 al 1816). Nel 1759, Carlo di Borbone, dal 1734 re di Sicilia e re di Napoli, diviene “re delle Spagne”, dovendo lasciare i troni italiani al figlio Ferdinando IV/III, e prendendo a Madrid la numerazione di Carlo III. Interpreta un’istanza diffusa nei vari territori spagnoli, e ottiene nel 1760 una Bolla da papa Clemente XIII (1758-69), che definisce la devozione all’Immacolata come “Mysterium” e segno di fede, e la proclama, con san Giacomo (Santiago), patrona dei Regni spagnoli (Hispaniarum) e delle “Indie” americane, allora dalla California alla Terra del fuoco.
Attraversati i turbinosi avvenimenti che coinvolgono Sicilia e Meridione dal 1798 al 1815, Ferdinando IV, tornato dalla Sicilia, sulle prime mostrò piuttosto la tradizionale devozione del Regno per san Francesco di Paola, costruendo la grande chiesa neoclassica che si mostra davanti Palazzo Reale di Napoli; poi le circostanze e gli accordi delle Potenze indussero all’istituzione di un Regno unitario, che per reminiscenza medioevale (Utriusque Siciliae) prese il nome di Regno delle Due Sicilie; e, proclamato l’8 dicembre 1816, elesse patrona l’Immacolata.
Dopo le vicende risorgimentali, e ritrovata la pace religiosa con i Patti Lateranensi del 1929, lo Stato italiano riconobbe l’8 dicembre come festa nazionale anche agli effetti civili.
Tornando a noi, bisogna ricordare la Basilica Minore dell’Immacolata a Catanzaro. E sono comuni i nomi di Immacolata e Concetta; un tempo si usava anche Concezio, e portò questo nome un noto Vescovo di Squillace, il Paquini, che pontificò dal 1841 al ’57.
Soverato Marina festeggia solennemente l’8 dicembre, incoronando la statua in piazza… anche se si tratta dell’Ausiliatrice, il titolo di s. Pio V (Auxilium christianorum) e di don Bosco.
In alcuni paesi, e in particolare a Chiaravalle e a Squillace, la vigilia della festa è celebrata con dei fuochi e lieti banchetti di quartiere.
Ulderico Nisticò