Due coppie, quattro donne e un suocero: gli investigatori l’hanno definiti la “piccola Dinasty dello spaccio”. E stamani è scattato il blitz in cui i carabinieri hanno eseguito diversi arresti, sia in carcere che ai domiciliari, individuando e sgominando un gruppo di persone, legate tra di loro anche da rapporti di parentela, accusate di avere praticamente monopolizzato l’attività di spaccio a Castrovillari, nel cosentino.
Le indagini si sono sviluppate tra la fine dell’anno scorso e i primi mesi di del 2016 ed hanno portato stamani all’esecuzione dell’operazione denominata “Piramide”. Gli inquirenti hanno documento numerosissimi episodi di spaccio, in maggior parte di cocaina ma anche di hashish e marijuana.
Tra le persone indagate, in parte riconducibili alla famiglia degli zingari cosentini, ci sono dunque due coppie e il suocero di una di queste. Coppie che, a loro volta, sono legate tra loro dato che il marito di una è fratello della moglie nell’altra.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la droga veniva consegnata a domicilio, più o meno come una pizza da asporto: bastava telefonare, ordinare e lo stupefacente arrivava a casa. Nelle telefonate si usavano della parole convenute: la cocaina era indicata, ad esempio, come “telefonino” e se la qualità non era buona il cliente si poteva lamentare comunicando che “il telefonino non funzionava”.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri di Castrovillari e le misure cautelari sono state emesse dal Gip Letizia Benigno su richiesta del Pm Valentina Draetta e del Procuratore capo Eugenio Facciolla. Le accuse sono, appunto, di spaccio continuato di cocaina, hashish e mariujana.