Un’attività alternativa sicuramente curiosa quella che ha coinvolto i bambini della scuola primaria del plesso di Santa Caterina dell’IC “Tommaso Campanella” di Badolato, guidato dalla Dirigente Susanna Mustari.
Qualche giorno fa i piccoli alunni di tutte e cinque le classi si sono prodigati nel fare la conserva delle olive, “u comodu da livi”. Accompagnati dalle loro maestre, i bambini, armati di guanti, grembiuli, pietre e tutti gli altri utensili necessari hanno replicato le procedure che hanno visto fare ai loro nonni per la conserva di questo prezioso frutto.
I bambini sono stati divisi in gruppi: i più piccoli selezionavano le olive a seconda della grandezza, i più grandi schiacciavano e snocciolavano. A fine giornata tutto era pronto: le “allivi ammaccati” nelle retine in ammollo nell’acqua per addolcirsi, le olive più grosse “nta giarra” e quelle nere “sutta sala”.
Ora ci sarà da cambiare spesso l’acqua per fare in modo che si addolciscano più velocemente. Poi, tra qualche giorno le olive saranno “aggiustati” con finocchio “e timpa, piparedu, sala e agghiu” e, quando sarà il momento, mangiate insieme allegramente.
Dopo una giornata di fatiche, bimbi felici e pure le maestre. L’intenzione era quella di avvicinare i piccoli alle tradizioni della nostra terra, alle pratiche che facevano i loro avi, a quelle attività che fanno, ormai, parte della nostra storia.
Anche la Dirigente, Susanna Mustari, ha manifestato apprezzamento per l’evento. “Un’attività didattica dall’alto valore formativo volta a rafforzare il legame tra la scuola ed il territorio attraverso il recupero delle tradizioni, in questo caso legate al cibo, al fine di potenziare il senso di appartenenza degli alunni ad un patrimonio culturale da valorizzare, salvaguardare e tramandare.
Le attività rientrano tra le tematiche che ci stanno più a cuore, ovvero la sana e corretta alimentazione attraverso le ricette antiche tramandate oralmente dai nostri e dalle nostre nonne. Un piccolo laboratorio finalizzato alla scoperta di sane abitudini alimentari che vede l’utilizzo di materie prime povere della tradizione contadina. Un tentativo di recuperare, conservare e valorizzare il rilevante patrimonio di saperi e produzioni agroalimentari tipiche, attraverso l’uso e la trasformazione di prodotti stagionali”.
Un esperimento riuscito, se la misura è quella della soddisfazione di alunni e docenti. “Sicuramente riuscito – continua la Dirigente – e per questo ringrazio tutte le docenti che hanno accompagnato i bambini in questa esperienza, i genitori per la consueta e fattiva collaborazione e, non per ultimi, i bambini che con le loro manine hanno dato vita a qualcosa di veramente bello. Sono davvero soddisfatta di quanto è stato fatto, e ora attendiamo di poter gustare le deliziose olive”.