Trascorso un anno, ormai, da quando l’incessante pandemia cominciò a uccidere migliaia di persone, rieccoci davanti ai nostri PC verso telefonini connessi h24 per sentirsi parte di un mondo impaurito. La fotografia e’ quella di un’ epoca di guerra, attacchi continui di un virus che non concede tregua, poi le varianti e tanta pericolosità. Nel frattempo, luoghi di aggregazione culturale chiusi, blindature generali e commerciali, cio’ nonostante nulla ci impedisce di trasmettere live streaming per intrattenerci tutti.
Su Nulla osta, dunque, per tale necessaria risorsa umana, che, data la pubblica utilità, diviene “urbana”. Ecco che vari operatori dello spettacolo, contribuiscono e si mobitano seppur virtualmente con puro senso di altruismo verso i loro stesso insostituibile pubblico. La vicendevole attuazione dei buoni sentimenti per salvare il contatto umano. Non ci si puo’ toccare, abbracciare. tutto viene a mancare, ma dopo un anno la sperimentazione fatta si autodelinea parte integrante per il domani, divenendo vero e proprio intrattenimento ” digitale”.
Potrebbe la politica intervenire e predisporre una grande apertura agli Artisti valorizzando la gia’ dimostrata avanguardia e con uso della tecnologia avanzata, alternativa, pur di continuare la “missione” di accrescimento culturale. In un recente avvenimento si e’ condiviso il pensiero e l’ opera di Dante, orgoglio italiano ma la ” storia” non può fermarsi alle sole opere del passato. Il Ministro ai Beni Culturali e gli opportuni Assessorati di pertinenza comunale, dovrebbero sedere ad un tavolo e convocare tramite attuabili videoconferenze esperti del settore della comunicazione. Tutto questo doveroso impegno per rendere fruibili ai cittadini, spettacoli on-line in format di partecipazione attiva: giochi a quiz, video storici, concerti e altro ancora.
Un appello alle Associazioni Culturali affinche’ propongano collaborazioni, interpellando il Sindaco e che lo stesso apra le porte al dialogo, riconoscendo che in pandemia, anche l’ Arte, la Musica e lo Spettacolo siano necessari per fortificare la speranza contro un prolasso di sfiducia collettiva giunta al massimo livello. Il dovere di ” esserci” quale sinonimo di “responsabilità”, se i teatri e le restrizioni continueranno a sovrastare le aspettative di un mondo divenuto emblema per la lunga sofferenza sempre piu’ umiliante, visto che non si scorge soluzione e possibili provvedimenti, si sollecita il ripristino di eventi socio-culturali secondo norme anti-covid, piani di animazione e spettacolo per tutti. In modo virtuale, televisivo, live streaming a porte chiuse dai teatri, come avvenuto per alcuni “big” dello spettacolo nell’ ultima rassegna sanremese. Siamo certi che con la giusta intesa e la predisposizione al confronto tra Artisti e Assessorati competenti, potrebbe mettersi in pratica un vero e proprio ” intrattenimento digitale”, come dimostrato sulla pagina Facebook di CATANZARO VILLAGE.