Intervento in Tunisia


 A netta differenza del commissario europeo Gentiloni, a me, quando sento notizie della Tunisia, l’ultimissimo pensiero che viene a mente è se i Tunisini andranno o meno a votare, magari previe primarie (e qui rido per cose italiane), cioè se faranno le “riforme democratiche”. Mi viene in mente, invece, che dalla Tunisia stanno arrivando, e minacciano di arrivare, clandestini a migliaia e migliaia; e che la Tunisia non fa e non è in grado di fare nulla per fermarli; o, probabilmente, non vuole; o usa i clandestini come arma di ricatto.

 Sento che il Fondo Monetario e l’UE vogliono mandare soldi, tanti soldi alla Tunisia, cioè all’attuale governo palesemente incapace e non so se anche corrotto, e questa idea mi pare una follia; anzi, peggio, un effetto di assurde ideologie. Ebbene, come si fa quando un paesino italiano va in dissesto? Lo Stato manda soldi, però manda anche i commissari a controllare che fine faccia il denaro.

 Se dunque bisogna aiutare la Tunisia, servono due commissari: uno civile, che può essere pure del Lussemburgo; ma quello militare dev’essere italiano, perché è l’Italia che ha interesse diretto a presidiare le coste.

 Ma la Tunisia è uno Stato sovrano… ahahahahah! Lo erano anche l’Iraq e la Siria e la Libia, quando furono bombardati a sangue; la Libia, da Sarkozy e Obama, che poi la lasciarono nell’anarchia. Nessuno si preoccupò che le bombe erano – guarda tu! – di uranio “impoverito”. Comunque, se serve un mandato ONU… beh, un foglio di carta non si nega a nessuno. Ne abbiamo uno per il Libano, sotto comando italiano. E vi ricordate quando mandammo truppe a Timor Est, che il 95% non sa dove sia? E, infatti, non se ne ricorda quasi nessuno. E vi fareste scrupolo per una “spedizione di pace” in Tunisia? Oppure “addestramento”, come facciamo da decenni in Montenegro? In politica estera, i nomi NON sono conseguenza delle cose. Ovvero, la politica estera non la fa il TAR.

 Concludiamo con i clandestini. Vi sarete accorti che nemmeno i più fanatici osano più proclamare il loro sorridente ottimismo immigrazionista, mentre la Calabria e la Sicilia vengono invase: i numeri stanno diventando pesanti; e per ogni cosa c’è un limite di sopportabilità.

 Corollario: dal governo Meloni tutto mi aspetto, tranne che ondate di buonismo e scrupoli formalistici.

Ulderico Nisticò