Per buggerare l’algoritmo, userò solo la parola inesattezza; pronto comunque, in caso, a difendere con argomenti le mie affermazioni.
Cominciamo dalla Meloni, la quale dichiarò di essere contro i totalitarismi. Trascura che tra gli alleati degli Angloamericani e loro amici c’era l’Unione Sovietica di Stalin, il quale quanto a totalitarismo non era secondo a nessuno.
Accenniamo, un attimino, anche agli Angloamericani, giusto per ricordare che i democratici britannici avevano colonie e possedimenti e domini in un quarto dell’intero mondo; e solo per spiegarvi l’oppressione dell’Irlanda e le sue eroiche e violente ribellioni mi servirebbe un volumone. Un altro per le guerre scatenate dai democratici in genere, inclusa l’unica democrazia del Medio Oriente: non faccio nomi!
L’altra inesattezza, e non da poco, è che moltissimi, anzi quasi tutti, hanno presentato i partigiani come repubblicani e demoliberali. Hanno così trascurato che, sugli 80.000 delle cifre ufficiali (???), almeno il 40% erano militari fedeli a Vittorio Emanuele III di Savoia, il re, e che certamente il 2 giugno 1946 avrebbero votato monarchia assieme a circa 11 milioni di Italiani; un altro 40% (e non “minoranza” come ho sentito in tv da fonte autorevole) erano comunisti, e non nel senso del PD, ma proprio comunisti comunisti, rossi come il fuoco, quindi vicinissimi al suddetto Stalin, allora ancora amico di Tito. Non c’è niente di male a raccontare la verità, anche quando si tratta di comunisti e di monarchici.
I monarchici sabaudi non ci sono più; ma nemmeno i comunisti, che, tranne un paio di amici miei, da rossi sono diventati rosé, anzi vino bianco; e nessuno di loro ha difeso la memoria dei partigiani comunisti. Guarda tu se lo devo fare io!
A proposito di verità, ho sentito che i partigiani combattevano contro i “nazifascisti”, serve pure sapere chi erano, e senza inesattezze di comodo. Dal 10 giugno 1940 all’8 settembre 1943, la Germania era alleata dell’Italia fascista, e, dal 25 luglio 1943, anche dell’Italia badogliana; quando questa venne costrette a dichiarare l’armistizio, la Germania si comportò da nemica; ma non invase, perché le truppe tedesche erano già in Italia in veste di correttissimi alleati. Nei due anni seguenti, uno Stato fascista, la RSI, mise assieme caoticamente un milione di armati. I Tedeschi combatterono contro due potentissime armate angloamericane per impedire loro di giungere alle Alpi; e le bande partigiane erano l’ultimissima della loro preoccupazioni. Anche questa è banale verità. Ci fu una guerra civile? Ma la storia di tutti i popoli è fatta di guerre civili; e quella americana 1861-5 fu di una rarissima ferocia. E non parliamo della democraticissima ghigliottina francese.
L’altra inesattezza che ho sentito dal sorridente Barbero è far credere che grazie al 25 aprile l’Italia ha un po’ vinto la guerra. E invece, con il Trattato di pace del 1947, ha dovuto cedere tutte le colonie e Zara, Fiume, Istria, Venezia Giulia, Trieste; e persino Briga e Tenda alla Francia. Uno strano modo di vincere una guerra, Barbero!
E lo so, da storico, che ognuno si racconta le cose come vuole, e per essere spudorati bisogna essere Tacito. Posso raccontarvi, in un’altra occasione, le bugie ufficiali di tutti, ma proprio tutti nella storia, incluso il Ventennio, che di retorica fu maestro in prosa e in canzoni. Ragazzi, l’intero Medioevo è stato retto da un documento patacca, la Donazione di Costantino, contro la quale Dante ha scritto l’intera Commedia, però ci cascò anche lui. Figuratevi i partiti e i comizi e le dichiarazioni ufficiali nelle ricorrenze festive.
Prima o poi bisognerà raccontare la storia come andò. Io ci ho provato con un libro. Tranquilli, non mi faccio pubblicità: tanto non lo compra nessuno, nemmeno quei tantissimi che mi dovrebbero un favore personale.
Ulderico Nisticò