Stavano tornando a casa dopo essere stati al Policlinico Gemelli per degli accertamenti. Erano ripartiti nel pomeriggio di giovedì da Roma, alla volta di Drapia, piccolo comune in provincia di Vibo Valentia, in Calabria, 1200 chilometri in macchina tra andata al ritorno per tenere sotto controllo la malattia contro cui la ragazza stava lottando da tempo e con la promessa di una nuova terapia. Ma questa volta il viaggio si è tragicamente interrotto sull’autostrada A30 Caserta-Salerno, con uno schianto che ha distrutto una famiglia calabrese residente nella frazione di Brattirò: nell’impatto sono morte Caterina Costa, 25 anni, e la madre, Teresa Furchì, 50 anni; il padre, Antonio Costa, di 54 anni, è rimasto gravemente ferito.
La vettura della famiglia Costa è una di quelle coinvolte nei due incidenti che sono avvenuti nella serata di giovedì, 14 novembre, nel tratto tra l’allacciamento A1 e Nola in direzione Sud, ai km 9 e 10, e che hanno interessato complessivamente cinque automobili e un mezzo pesante.
Lo schianto è avvenuto tra le 19.30 e le 20, poco dopo l’ultimo contatto tra la famiglia calabrese e i familiari. Da una prima ricostruzione si sarebbe trattato di un incidente a catena, le cui cause restano da stabilire. Sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, i sanitari del 118 per i soccorsi alle vittime.
All’arrivo dei soccorsi le due donne erano già morte, probabilmente decedute sul colpo per la violenza dell’impatto; il padre, estratto dalle lamiere dai Vigili del Fuoco, è stato trasportato all’ospedale di Caserta dove è stato ricoverato in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita. Sconvolto il piccolo centro calabrese, dove tutti conoscevano la famiglia Costa e si sono stretti intorno all’unico superstite. (fanpage.it)