Incidente in Lombardia


Il grave incidente ferroviario in Lombardia smentisce le chiacchiere dei meridionalisti della domenica e dei meridionali frustrati: la Lombardia avrà sì aeroporti e autostrade molto migliori del Sud, ma le piccole infrastrutture non sono affatto in buone condizioni, se ferrovie e materiale viaggiante sono altrettanto scalcinati delle nostre “littorine”.

Si aggiunga, e vorrei saperne di più, una grigia situazione di privatizzazioni selvagge, che inevitabilmente incidono sulla manutenzione.
L’Italia è percorsa da molte, troppe autostrade più o meno efficienti, ma le strade interne della Toscana e dell’Umbria sono vecchie come quelle della Puglia. Il problema è gravissimo, ed è di tutta Italia.

È urgente dunque un piano nazionale di controllo della realtà. Se, stando ai giornali, si è “spezzato” un binario, è palese che nessuno ci aveva badato, cioè che difettano le ispezioni, o sono affidate, che so, a un satellite!
All’ispezione deve seguire l’immediato intervento. E ridicolo che oggi qualcuno dichiari che il binario “stava per essere sostituito”: lo sapevano, dunque, ma se la pigliavano con calma. Inefficienza, ma anche omissioni colpose e dolo: si sbrighi la magistratura a prendere provvedimenti.

Estendendo il concetto, se le ferrovie e le strade sono in degrado, non è che fogne e canali e fiumi stiano meglio. C’è una causa generale di mancati interventi, e da molti anni.
In Italia si agisce solo su quello che si vede, che può divenire magari un elemento della campagna elettorale continua in cui viviamo. Le manutenzioni non richiamano tv e giornali!

Gli interventi di controllo e manutenzione richiedono, ovviamente, molto denaro; ma produrrebbero anche molto lavoro, e quindi due benefici: il miglioramento delle infrastrutture, e posti di vero lavoro e non drogati da assistenzialismo.
Sentiremo parlare di tutto ciò prima del 4 marzo? Certo che no!

Ulderico Nisticò


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