“Chi ruba in maniera tanto cinica i soldi della collettività deve andare in galera”. Questa storia ci ha colpito perche si trattava di un progetto con fondi europei destinato a migliorare la qualità della vita degli anziani che hanno bisogno di curarsi a casa, ci ha colpito e anche da una parte disgustato per l’arroganza e la spregiudicatezza nell’ultilizzare questi fondi per esempio andando con la famiglia in Spagna a villeggiare”.
È quanto ha sostenuto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa per illustrare i risultati dell’inchiesta “Stop and go” che ha portato agli arresti domiciliari due dirigenti dell’Asp di Catanzaro e all’interdizione di altri sette. “Questa è un’indagine – ha aggiunto – ricca di prove, con intercettazioni inequivoche e documenti inoppugnabili. Gli indagati hanno rubato fondi pubblici destinati agli anziani, alle persone che non hanno i soldi per curarsi”.
La Procura aveva chiesto al gip di Catanzaro di disporre tre arresti in carcere e tre ai domiciliari: “Valuteremo nelle forme previste dall’ordinamento e dopo gli interrogatori di garanzia – hanno detto Gratteri ed il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri – se richiedere un aggravamento della misura cautelare”. Il procuratore ha poi sottolineato la qualità del lavoro svolto dagli uomini della Guardia di finanza: “Indagini di questo tipo – ha detto Gratteri – le possono fare solo persone che hanno l’onestà fin nei globuli rossi, ufficiali preparati che rappresentano l’élite della polizia giudiziaria, senza alcun contatto o legame con il territorio che d’estate non vanno sulle barche o a cena con il jet set locale”. Il generale Gianluigi Miglioli, comandante regionale della Guardia di finanza, dopo essersi complimentato con i suoi uomini per l’attività svolta ha detto che “il nostro obiettivo è quello di dare risposte concrete al bisogno di legalità di questa comunità”.