In memoria di Franco Grisafi


foto-grisafiFranco Grisafi ci ha lasciati mentre era ancora attivamente impegnato a definire il programma del nuovo anno accademico dell’università della terza età.
Giovedì pomeriggio, 22 settembre, nei locali dell’Istituto Tecnico Commerciale sono state praticamente decise le attività del primo trimestre 2016/2017. Grisafi ha presieduto i lavori. Quello dell’Universita’ e’ stato l’impegno cui si era dedicato a tempo pieno appena andato in pensione. I Corsi di Letteratura e di storia, di Inglese, di Francese, di Informatica, di Disegno, di Cucina, le decine e decine di conferenze del venerdi’ sono documentati nei due volumi ( il secondo esce in questi giorni), dedicati ognuno a un decennio di vita dell’Universita’. Da una parte, dunque, le attività alle quali hanno partecipato tanti anziani di Soverato e del comprensorio, dall’altra, i moltissimi intellettuali invitati il venerdí a trattare temi relativi alla storia, alla cultura, alla politica, soprattutto calabresi. Grisafi ha avuto la curiosità intellettuale, sostenuta da una tenace costanza per dar vita e guidare l’università preoccupato che l’iniziale entusiasmo si spegnesse e che essa finissse come tante iniziative associative a Soverato. Ecco: questa costanza d’impegno fondata sulla convinzione che solo la cultura può contribuire a costruire e a tenere viva l’idea di città come comunità è l’eredità che il presidente Grisafi ci lascia e che dobbiamo essere capaci di gestire e di onorare.
Ma Grisafi era stato negli anni ’70 e ’80 fino al 1993 il segretario generale del comune, quando ancora, alle dipendenze del Ministero degli Interni, il segretario svolgeva il delicatissimo compito di primo, e preventivo, controllo di legittimità degli atti deliberativi della Giunta e del Consiglio comunale. Aveva svolto questo compito utilizzando una cultura giuridica non comune, che gli consentiva di impegnarsi anche nella lettura intelligente della nuova normativa man mano che essa era emanata orientando le scelte delle amministrazioni, soprattutto per quanto riguardava la modernizzazione e l’efficienza della burocrazia comunale. Cosí nel 1979 stese una voluminosa relazione nella quale individuava lo schema organizzativo e la gerarchia delle funzioni con i relativi livelli per dare alla pianta organica una linea precisa di compiti e responsabilità. Nel 1991-92 offrí la consulenza giuridica e la competenza amministrativa alla commissione, nella quale i partiti presenti in consiglio comunale, definirono la proposta del primo Statuto approvata poi dal consiglio.. Fu,infine, Grisafi ad elaborare le proposte al Consiglio Comunale dei regolamenti per la indizione delle gare d’appalto per l’affidamento della gestione dell’acquedotto e l’esazione dei relativi canoni, e per la raccolta dei rifiuti. Iniziative che non ebbero seguito per la crisi che bloccava e inaridiva i partiti politici destinati anche a Soverato a scomparire definitivamente. Nel 1993 Grisafi andava in pensione, perchè, mi confidò, la nuova normativa mortificava il ruolo e la funzione del segretario comunale. Non si rassegnava alla condizione di burocrate grigio e ossequiente. Non era superbia intellettuale, ma consapevolezza dell’importanza essenziale della cultura giuridica. Un esempio da seguire. Ciao Franco.

Gerardo Pagano


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