Si svolgeranno domani 26 luglio la camera ardente e i funerali del prof. Luca Serianni, emerito di Linguistica e di Storia della Lingua Italiana alla Sapienza di Roma, Accademico della Crusca, Accademico dei Lincei, vicepresidente della Società Dante Alighieri, studioso e docente ammirato e stimato in Italia e all’estero.
Il Comitato Dante Alighieri di Soverato ha già espresso alla famiglia i sentimenti del più vivo cordoglio per una perdita insostituibile. Noi avemmo l’onore di ascoltare al Teatro Comunale, il 20 ottobre 2017, una sua lezione sul tema “Le invettive nella Commedia”. Era la manifestazione inaugurale delle attività culturali del Comitato Locale della Dante Alighieri, la cui istituzione era avvenuta qualche mese prima.
Fu una lezione di sapienza e di stile didattico, seguita dal numeroso pubblico che occupò tutti gli spazi del teatro. Ci aveva trasmessi, per il tramite del suo compagno di scuola ing. Comito, che vive Montepaone, alcune settimane prima i testi danteschi che avrebbe spiegato e commentato. Già questa era una indicazione precisa: gli autori, Dante in particolare, devono essere letti con attenzione per avere la possibilità di penetrarne il significato e il messaggio.
La lettura di quelle terzine delle tre cantiche fu quindi una preparazione che ci consentì di seguire Serianni nella esposizione delle sue considerazioni, che toccarono il lessico, la sintassi e i riferimenti storici, linguistici e filosofici indispensabili per accostarsi alla Commedia e tentare di comprenderla. Serianni ci spiegò che il poema dantesco è anche una visione del mondo, nella quale Dante poeta e Dante personaggio vivono intensamente le proprie passioni e il dramma di una vicenda umana tormentata come gli aveva indicato il suo avo Cacciaguida nel XVII canto del Paradiso.
Il discorso di Serianni confermò il giudizio che nel commiato dalla Sapienza di Roma, qualche mese prima, era stato pronunciato dal Magnifico Rettore e dagli studenti che erano accorsi numerosissimi alla sua ultima lezione: egli era una maestro, nel senso pieno della parola, impegnato a trasmettere ai giovani i risultati delle sue ricerche con un atteggiamento di disponibilità e di fiducia negli studenti, nei quali riponeva fiducia e speranza.
Anche quella sera al Teatro Comunale di Soverato Serianni fu salutato con un lungo applauso degli ascoltatori. Ma ci fu anche un fuori programma: la mattina di sabato 21 ottobre, rispondendo alla richiesta di alcuni studenti del Liceo Scientifico, Serianni li incontrò nell’aula magna del Liceo e rispose alle domande dei giovani sulla lingua italiana e lo studio che se ne deve fare nella scuola.
Recentemente ci aveva fatto sapere che sarebbe tornato con piacere a Soverato. Purtroppo non è stato possibile: ci restano i suoi libri e l’esempio di una vita dedicata allo studio, alla ricerca e alla divulgazione dei suoi risultati soprattutto ai giovani.
Soverato, 25 luglio 2022
Gerardo Pagano