Lo sport vive alimentato, prima di tutto, dalla sua dimensione agonistica. La sua connaturale bellezza è quella di far nascere nuove e avvincenti sfide sportive. Nutrire una passione sportiva consente, contemporaneamente di patire e soffrire per raggiungere un sano obiettivo. Essere un atleta professionista, o un allenatore, significa sapersi misurarsi con se stessi. E’ quello che è accaduto, mercoledì 10 febbraio 2016, presso il Pala Scoppa di Soverato. Undici meravigliose atlete, due super coach, miracolosi terapisti della riabilitazione, un medico asceta; sostenuti dal calore di un grande, grandissimo Presidente Matozzo detto Totò,….. e da seicento calorosi tifosi ….. hanno raggiunto, insieme, un grandissimo obiettivo sportivo : la Finale, Nazionale, di Pallavolo di serie A2 femminile.
Il parquet del Pala Scoppa si è riempito d’estasi emozionale,che ha invaso il parquet, le gradinate,la sala stampa, gli spogliatoi. Sono stati cinque set interpretati magnificamente dalla Travaglini (capitano), Fresco, Nardini, Cumino, Bertone, Donà, Begic, Vietti, Caforio, Lupidi, Mastrilli, cinque set gestiti dal coach Luca Secchi e dal suo vice Antonio Stella, alla grandissima. La pallavolo Soverato ha conquistato uno storico obiettivo: la finale di Coppa Italia femminile. A Soverato da un lustro la Pallavolo è sempre più un gioco sano ed onesto, un’attività sportiva e sociale molto, molto seria che sta generando una grande, e leale Passione Sportiva e un grande amore verso un ….. Cavalluccio Marino.
Enrico Vaccaro tifoso