Il prestigioso premio letterario Poem Academy Awards indetto dall’Accademia degli Artisti di Napoli in collaborazione con Soletti Editore e il Centro Studi Storici di Eboli è stato assegnato, a Napoli, quale premio Assoluto alla silloge edita INFINITESIMI PLANETARI del poeta candidonese ma gioiese di adozione Rocco Giuseppe Tassone con la seguente motivazione:
Rocco Giuseppe Tassone è un grande poeta. L’ho subito inteso perché leggendo le sue liriche ho sentito risuonare i versi di due grandi poeti: Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini. Ungaretti che, ottantenne innamorato della ventinovenne poetessa brasiliana Bruna Bianco, canta il suo intempestivo amore senile con tormentata consapevolezza – “ Ma per me stella / Che mai non finirai di illuminare / Un tempo ti è concesso troppo breve ” (Stella – da Dialogo – 1966) . o affondando la memoria negli occhi della giovane amica croata Dunja rivede la sua antica tata Anna e si rammarica perché: “ L’ultimo amore più degli altri strazia / Certo la va nutrendo / Crudele il ricordare ” (Croazia segreta – 1969); Pasolini che dichiara in un’intervista televisiva “ Non ho speranze. Quindi non mi disegno nemmeno un mondo futuro ” e aggiunge “ essere privo di speranze, cioè privo del ricatto degli anni futuri che è una cosa atroce, dà un grande sollievo ”…
Tassone è grande perché come i grandi appena citati svela il suo cuore senza remore. Si rivela, gioisce, piange senza finzioni. Racconta senza maschera i suoi rimpianti d’amore, il suo dialogo con la morte fotografa il tormento e la seduzione che si alternano nella sua anima di uomo avanti negli anni dinanzi alla prospettiva dell’ignoto traguardo.
I temi escatologici , la contemplazione dell’universo e il dolore esistenziale dell’individuo – espressi con uno stile sicuro e raffinato che fa dei suoi versi autentica melodia – sono affrontati sempre in prima persona al punto da far trapelare quello che si potrebbe definire un impenitente narcisismo che forse è stato la causa dei rimpianti e della solitudine del Tassone uomo e poeta. Narcisismo che egli stesso sembra riconoscere quando dichiara: “ Se potessi vorrei amarmi / Se potessi vorrei odiarmi / se potessi vorrei rivoltarmi / Portare il fuori dentro e il dentro fuori (…) Ma i nemici non sono mai troppi… / Ed il primo nemico di me stesso / di certo sono io ”. Un grido sincero, una presa di coscienza dolorosa ma franca che confermano Tassone nel consesso dei poeti veri. (voto 10/10 Il Presidente Carmela Russo).