Dopo la Rimini e Ibiza, e, stando al fu Acquario, anche Genova, Soverato si avvia di diventare anche la Monza del Sud. O almeno così la pensava quel simpaticone che, la mattina del 22, stava per falciare me e i miei cani, avendo scambiato il Lungomare per una pista automobilistica.
E siccome io ne ho ripetutamente scritto su Soveratoweb e detto in Telejonio, e, cosa che più conta, ne ho parlato a voce con chi di ragione, ora che faccio di bello? Scrivo una Lettera aperta a sindaco, assessori, consiglieri e comandante dei Vigili, del seguente tenore:
- Io ho condiviso pubblicamente il doppio senso di circolazione su via Colombo, con relativa rotatoria.
- Ho, di conseguenza, approvato che la parte asfaltata del Lungomare fungesse da ausilio per la viabilità ordinaria.
- Non ho tuttavia con questo concesso la mia autorizzazione, per quel che conta, a che un Pincopalla percorra quel tratto a velocità superiore, nettamente superiore ai 50 km h, quali sono obbligatori nella zona urbana.
- Ciò si verifica, spesso, anche su via S. Giovanni Bosco.
Ebbene, se il simpatico di cui sopra avesse causato danno a me o ai miei cani, io lo avrei denunziato non solo all’assicurazione, ma alla magistratura, per evidente reato, oltre che per danni personali e canini.
Però, una bella fetta di responsabilità politica ce l’ha anche il Municipio in capite et membris, se non provvede né con sorveglianza diretta umana, né con quella cosa che mesi e mesi fa mi è stata annunziata, cioè la videosorveglianza. Dobbiamo aspettare un incidente davvero?
Che fare? Beh, mi pare ovvio: colpirne uno (multa e punti!) per educarne cento. Beccatene uno, e vedete come si sparge la voce.
Ulderico Nisticò