“Ancora una volta i sindacati sono stati esclusi dal dibattito sul dimensionamento scolastico, mentre, invece, servirebbe un confronto serio tra tutte le parti sociali sul futuro della scuola”. Lo j’accuse proviene da Nino Tindiglia, coordinatore regionale Gilda, il quale punta il dito contro la politica provinciale e regionale che “da cinque anni – dice- non ci tiene in considerazione nelle decisioni sul dimensionamento”.
Prosegue, dunque, il dibattito dopo l’approvazione del Piano di dimensionamento scolastico della provincia di Catanzaro, che, a Lamezia, ha scongiurato l’accorpamento del Liceo Classico “Fiorentino”.
Circa sette anni fa, per effetto della legge 111/2011 che ha elevato da 500 a 600 la soglia dimensionale per il mantenimento dell’autonomia, il liceo classico Fiorentino, antica e prestigiosa realtà per la città di Lamezia, ha perso il proprio status di istituzione scolastica autonoma.
Un mese fa si paventava la possibilità di un accorpamento del liceo “Fiorentino” al liceo “Galilei” di Lamezia. Ma, contro quest’ipotesi, sono insorti diversi esponenti del mondo della politica, che hanno condiviso la contrarietà del dirigente scolastico Cutuli, dei docenti, degli studenti e delle famiglie.
Le istanze sono state accolte dalla Provincia, che non ha modificato per il momento la situazione del liceo classico di Lamezia, anche il virtù del trend positivo di iscrizioni.
Tra gli obiettivi del Piano di organizzazione della rete scolastica approvato di recente dal consiglio provinciale vi è quello di abbattere il ricorso all’istituto della “reggenza” e la creazione di nuove autonomie attraverso gli accorpamenti.
In particolare, si spera per l’istituto Fiorentino, che in questi anni ha registrato un implemento del numero di iscritti, offrendo al territorio un’offerta formativa più variegata, coniugando la cultura classica e quella scientifica. Il Fiorentino, infatti, ha attivato nuovi indirizzi, come l’artistico e il biomedico, e ha avviato la sperimentazione quadriennale, fino ad assumere il ruolo di scuola capofila della formazione e punto di riferimento per le 8 scuole calabresi impegnate in questo progetto sperimentale.
“Considerato che “il liceo “F. Fiorentino” di Lamezia Terme, attualmente sottodimensionato- ha affermato il vicepresidente del consiglio provinciale, Antonio Montuoro- presenta un’antica e prestigiosa tradizione, vantando una ultrasecolare intitolazione a partire dal 1863, ed essendo radicato nel territorio e rappresentando un presidio educativo ad alta capacità formativa, l’Amministrazione provinciale ha ritenuto di mantenere inalterato l’attuale assetto del Liceo classico di Lamezia Terme e di rinviare al prossimo anno scolastico l’eventuale soluzione in merito, anche in considerazione dell’attuale trend crescente di iscrizioni”.
E’ stata commentata con soddisfazione da molti professionisti della scuola l’intenzione dell’ente intermedio di aumentare il numero delle dirigenze scolastiche e creare, così, nuovi posti di lavoro. Secondo la Provincia “la riorganizzazione della rete scolastica relativamente al I e II ciclo di istruzione ha avuto come obiettivo quello di pervenire alla definizione di assetti organizzativi autonomi stabili nel tempo, cercando di eliminare le reggenze e distribuire equamente sul territorio le autonomie scolastiche”.
“Quello che abbiamo portato avanti è stato un lavoro ampiamente condiviso – ha affermato il consigliere provinciale con delega alla pubblica istruzione, Ezio Praticò – basato soprattutto sulla necessità di mantenere tutti i posti di lavoro e riuscendo addirittura a creare due nuove dirigenze che diventeranno quattro nel triennio”.
Secondo Tindiglia, la logica dei numeri non gioca a favore del liceo classico Fiorentino riguardo ad una possibile riconquista dell’autonomia. “E’ poco probabile- dice Tindiglia- in un momento in cui il trend negativo delle nascite, in Calabria, sta comportando un calo generalizzato della popolazione scolastica, in particolare a Lamezia”.
Sulla politica degli accorpamenti Tindiglia è particolarmente critico: “Accorpando le graduatorie- dice- si provoca un danno gravissimo specialmente ai docenti di scuole che sono dislocate su più comuni”. Tindiglia auspica una riforma seria della scuola: “l’autonomia di ogni istituto scolastico dovrebbe restare- propone- ma si dovrebbe cambiare la figura del dirigente. Cioè, ci dovrebbe essere un dirigente scolastico amministrativo, che abbracci le scuole di un comprensorio e, all’interno di ogni scuola, ci dovrebbe essere un docente che coordini la didattica, come fa il preside di facoltà nelle università. Ma soprattutto- conclude- occorre un dibattito costruttivo fra tutte le parti sociali per elaborare una offerta formativa seria”.
Contro l’ipotesi di accorpamento del liceo classico Fiorentino sono intervenuti diversi esponenti del mondo politico e culturale di Lamezia.
“L’autonomia dell’istituto Fiorentino è un valore da preservare- afferma l’onorevole lametino Furgiuele – L’ accorpamento del liceo classico allo scientifico rischierebbe di snaturare gli indirizzi specifici di una comunità scolastica che vanta una storia gloriosa. A ciascuno il proprio ambito formativo e la propria autonomia amministrativa”.
Contraria è anche la scrittrice Antonietta Vincenzo, autrice del noto saggio “Scienza e letteratura a confronto”, secondo la quale “un eventuale accorpamento dei due licei – dice- potrebbe far pensare ad un primo passo verso l’integrazione delle due culture, classica e scientifica. Quella interdisciplinarità dei saperi tanto auspicata dalla recente normativa, ma ancora così lontana dall’essere realizzata. Il mio timore- dice- è che, invece, un’ eventuale unione delle due strutture scolastiche si traduca in una semplice sudditanza amministrativa della scuola (numericamente) più debole nei riguardi di quella più forte. Personalmente- dice- provenendo io stessa da una formazione classica, faccio il tifo per il liceo Fiorentino, che mi auguro possa ritrovare la sua stabilità”.
Sulla stessa linea il neosindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, ex allievo del liceo Fiorentino: “Io ho frequentato il classico- dice- e, come me, i miei genitori, i miei fratelli e i miei figli. Tempo fa, mi era stata ventilata questa triste eventualità dell’accorpamento, però, per fortuna, la maturità della provincia, che ha accolto le istanze provenienti da tanti, ha consentito che si mantenesse l’attuale assetto di una scuola che sta vivendo un momento di crescita e di rinnovata vitalità. Spero che il liceo Fiorentino possa ritrovare la giusta consistenza numerica per ritornare ad essere una scuola autonoma. Il prossimo anno- conclude il primo cittadino- anche se la questione non è strettamente di competenza comunale, a Lamezia ci sarà anche il sindaco ad unirsi al tifo della comunità scolastica, a difesa dell’autonomia del liceo classico”. (Quotidiano del sud)