Il Consiglio d’Europa e il conflitto ideologico


 Premessa indispensabile: il Consiglio d’Europa NON è un organismo dell’Unione Europea; anzi non ha niente a che vedere con l’Unione Europea. Ne fanno parte una cinquantina di Stati, tra cui, per essere ancora più chiari, la Turchia che non è nell’UE, e la G. Bretagna che ne è uscita.

 Ne fa parte anche l’Italia, ma se ne uscisse – come secondo me farebbe bene – ciò nulla avrebbe a che vedere con la partecipazione dell’Italia all’UE.

 Evitiamo perciò sia confusione tra chi non è informato, sia tentativi di fare sofismi. Non è l’Europa a mettersi contro l’Italia, è solo questa associazione.

 Quello che è sempre più evidente, anche a proposito di questo Consiglio, che è in atto un conflitto ideologico. Come in tutti i conflitti della storia, i conflittuanti sostengono sempre di avere ragione; anzi, ce l’hanno, più o meno, tutti.

 E divampa un conflitto, i contendenti non si sforzano certo di studiare e comprendere le ragioni degli altri: anzi, affermano sempre di più le proprie e negano quelle degli altri. Chi sostiene una tesi X la sosterrà sempre di più, e lo stesso per la tesi Y. Non vi faccio esempi.

 L’effetto che qui m’interessa è che il conflitto divampa, e, come spesso è accaduto nella storia, si allarga. Chi gliel’avrebbe detto, a Menelao e Paride, che una guerra iniziata per Elena avrebbe attirato i Traci e le Amazzoni e gli Etiopi e tutti gli dei; e i reduci avrebbero fondato, prima o poi, Scillezio e Roma? Ebbene, senza tutto questo sfracello mondiale non avremmo avuto l’Iliade, e senza l’Iliade tutto il resto del mito e della poesia più meritevole di questo nome… o ci toccava per secoli l’attuale noiosissima letteratura per depressi piccolo borghesi in cerca di felicità consumistica.

 Per quanto precede, accolgo con sempre più entusiasmo il conflitto che sta iniziando, e mi preparo, con passione, ad applicare una legge di Solone: chi, in caso di confitto cittadino, se ne sta a casa e fa il neutrale, dev’essere condannato a morte. Volendo vivere ancora a lungo, mi schiero in prima linea; e come primissimo atto, rifiuto ogni virgola delle affermazioni del Consiglio d’Europa.

Ulderico Nisticò