Il Club Unesco di Reggio Calabria ha visitato i borghi di Badolato e dintorni


Si sa. L’Unesco (organismo mondiale delle Nazioni Unite per la Cultura) lavora per tutelare quanto più possibile i beni culturali in ogni parte del pianeta. Così, il Club Unesco di Reggio Calabria, ispirandosi a tali princìpi e valori, ha voluto visitare in tre intensissimi giorni (6-7-8 settembre) Badolato e altri cinque borghi semi-spopolati negli immediati dintorni con lo scopo di contribuire a rilanciarli anche come immagine ed attrattiva.

Infatti, maggiore e migliore visibilità significa dare più incoraggiamento alle popolazioni locali per rafforzare le proprie comunità, con la consapevolezza di possedere dei veri e propri scrigni di bellezze e tante altre preziosità socio-culturali.

Erano 35 gli escursionisti reggini, che sono rimasti incantati da tante curiosità locali anche di Riace (dove nella Sala consiliare hanno incontrato il sindaco Mimmo Lucano, adesso pure deputato europeo), di Guardavalle, di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, di Santa Caterina sullo Jonio, di Monasterace (con Museo dell’antica Kaulon). Particolare interesse e stupore ha suscitato il “Castello dei Baroni Gallelli” sulla strada provinciale 135 di Badolato, dove hanno potuto immergersi nell’atmosfera medievale delle armature, dei cerimoniali e dei tornei cavallereschi ma anche nell’avere un esempio di “caccia alla volpe” alla maniera inglese (un esempio unico nel sud Italia).

“Sono tutti belli e caratteristici i borghi che abbiamo visitato – ci dice l’architetto Alberto Gioffrè, presidente di tale Club reggino – Non ci aspettavamo così tante meraviglie!… Ognuno ci ha offerto caratteristiche e aspetti originali e propri della sua evoluzione storica, urbanistica, architettonica, sociale ed anche gastronomica. Ringraziamo per la gentile accoglienza che abbiamo ricevuto ovunque. Un grazie particolare alle nostre guide locali. Ci ripromettiamo, come Club Unesco, di continuare periodicamente tali interessantissime escursioni, pure per contribuire alla maggiore e migliore conoscenza e visibilità di quanti più borghi possibile. La Calabria ha bisogno di vivere di più sé stessa, pure attraendo un motivato e generoso turismo interno di qualità, oltre a quello nazionale ed estero eterogeneo e di massa!”.

L’Università delle Generazioni (che ha collaborato, seppure in minima parte, alla realizzazione di tale “turismo culturale”) lavora ormai da decenni affinché si giunga anche ad un “turismo degli affezionati” il solo che possa portare a ritorni più stabili e motivati, magari fino a far acquistare casa nei borghi e nelle ruralità, riducendo lo spopolamento.

E fa appello al sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, affinché si riprendano i rapporti con l’Unitalsi di Reggio Calabria (che aveva dimostrato di voler fare un pellegrinaggio alla Madonna della Sanità), interpellando pure tutte quelle associazioni e quelle categorie professionali e vocazionali che potrebbero contribuire a garantire un utile e continuo “turismo tutto l’anno”. In pratica, l’intento è far diventare Badolato “città dei raduni” e “città dell’incontro”.