Il cimitero di Soverato e l’uguaglianza disattesa


Buongiorno cari concittadini,
oggi vorrei disquisire un po’ di filosofia con tutti voi, il filosofo Vladimir Janchélévitich diceva ” la morte è la completa uguaglianza degli ineguali “, ebbene il caro Vladimir non aveva per niente ragione, sebbene, per me, si può accettare la sua definizione per la morte come atto che pone fine ,all’esistere di un corpo, così, non è assolutamente, per l’essenza sociale di quel corpo.

A dimostrazione il fatto increscioso che vi racconterò. Il 18 luglio il mio caro fratello è purtroppo deceduto e ovviamente, dopo il funerale, è stato sepolto al cimitero di Soverato, la tumulazione è avvenuta in apposito loco, scelto e pagato tra quelli disponibili.

Premetto che il mio sconcerto sarebbe tale a prescindere che vi sia coinvolta personalmente, poiché per educazione e principio mi irritano e infastidiscono alquanto le discriminazioni, allora, tra I loci disponibili, ve ne era uno ad inizio fila che avremmo voluto scegliere, poiché avendo mamma di 83 anni e invalida, le sarebbe stato più semplice poter usufruire del diritto di andare a visitare e piangere il proprio defunto figlio, ma ci fu spiegato, che tale loco, era destinato ai defunti extra size, sia in lunghezza che larghezza, quindi accettammo di buon grado altra destinazione per la sepoltura.

Ebbene a distanza di meno di un mese nel loco, su detto, trova eterno riposo una signora, e ci tengo a precisare, nulla contro la defunta, che si è avviata verso il suo ultimo viaggio come il mio amato fratello, ma, sempre per principio, devo dire che ai familiari, è stato consentito di prendere il loco destinato alle persone extra size, pur essendo la defunta non di taglia extra, mi chiedo come mai questo idea sia maturata nella mente del primo cittadino, che ha accettato le sollecitazioni dei familiari, tra i quali, una di essi, assessore della sua giunta.

Quindi caro Vladimir, l’uguaglianza è un concetto di cui si può disquisire a livello filosofico, ma che nella realtà, la maggior parte delle volte, resta puntualmente disatteso.

Mariaelena Paparazzo