Il gruppo Chi.Ce. sta implementando tutte le iniziative utili ad acclarare come sia stato possibile che uno dei più preziosi gioielli di Chiaravalle, il campanile del convento dei cappuccini, sia stato irrimediabilmente sfregiato.
Il cantiere per la ristrutturazione dell’opera simbolo della nostra cittadina si sta concludendo in un’ennesima pagina buia, un inno al brutto irreversibile, con buona pace del chiacchiericcio social dei soliti pasdaran legati a doppio filo con l’Amministrazione comunale.
Questa strenua difesa virtuale dell’operato al convento, condita naturalmente da insulti e minacce velate (spesso, come al solito, in una lingua incomprensibile), sarebbe esilarante se non fosse originata da un odio sociale autentico che sta devastando la nostra comunità.
Chi.Ce. interpellerà, fra le altre istituzioni, anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, per capire come sia stato possibile procedere a siffatti lavori. È nostro dovere farlo, come forza di opposizione e come movimento civile che non si rassegna a veder sprofondare nel degrado Chiaravalle, in un assordante silenzio.
Ed è proprio questo silenzio di fronte al brutto che avanza come una metastasi in ogni angolo del territorio chiaravallese – fra cantieri infiniti (come già documentato) e decoro urbano inesistente – la fonte di maggiore angoscia per chi ancora conserva un briciolo di coscienza civile.
Chi.Ce. auspica che questo ennesimo scempio stavolta ai danni di uno dei simboli di Chiaravalle, possa determinare un anelito di reazione nelle associazioni, nella società civile, nelle forze politiche, persino nella maggioranza stessa. Sarebbe un segnale importante, ma è lecito dubitare.
Gruppo politico di minoranza Chi.Ce.