“Nella giornata di Fibonacci, vorrei invitare gli studenti di Lamezia a ricordare questo grande matematico italiano, il quale ci ha insegnato ad apprezzare il legame meraviglioso che esiste tra numeri, forme e natura”. A ricordare la giornata mondiale di Fibonacci, che si celebra il 23 novembre, è Antonella Mongiardo, insegnante di matematica al liceo scientifico “Galilei” e coautrice, insieme alla professoressa Antonietta Vincenzo, del libro “Scienza e letteratura”, presentato all’ultima edizione della rassegna nazionale “Il maggio dei Libri”.
“Vi sono strutture numeriche – dice Mongiardo- che sono presenti in molte manifestazioni naturali. Esempi sorprendenti sono offerti proprio Leonardo Fibonacci, autore di un importante testo “Liber abaci”, che ebbe il merito di diffondere in occidente i simboli arabi e il sistema di numerazione decimale. Ma, la fama di Fibonacci è legata soprattutto alla successione numerica che porta il suo nome”.
Un focus speciale su Fibonacci lo si trova proprio in Scienza e letteratura, dove le autrici raccontano interessanti applicazioni pratiche dei numeri di Fibonacci. “In natura- dice Antonietta Vincenzo- l’applicazione più nota è la discendenza di una coppia di conigli. Ma, mentre l’allevamento ipotizzato dal matematico pisano è solo immaginario, ciò che si vede in alcuni fiori e frutti è, invece, assolutamente reale. I fiori di campo, in gran parte, presentano un numero di petali pari ad un numero di Fibonacci e la disposizione dei semi nei frutti segue la stessa regola. Ma anche la ramificazione degli alberi e delle piante ubbidiscono alla sequenza di Fibonacci”.
In questo delicato momento per la scuola, giunge, dunque, l’invito a trascorrere una mattinata didattica diversa, alla riscoperta dei volti più misteriosi e affascinanti della matematica. Antonella Mongiardo, insignita di recente del premio “insegnante dell’anno, tra innovazione, competenza e umanità” e vincitrice del concorso a preside 2017, sottolinea l’importanza di “riuscire a trasformare una situazione obbligata in una opportunità, grazie alle risorse offerte dal digitale.
“Il nuovo scenario – dice – ci induce in modo naturale a mettere in pratica il concetto di ambiente di apprendimento, verso cui già da anni sta tendendo la scuola italiana. Un contesto flessibile, dinamico, ricco di stimoli e risorse, in cui i ragazzi interagiscono tra loro, selezionano le informazioni e utilizzano le risorse per risolvere problemi e raggiungere gli obiettivi che essi stessi si sono posti. Nell’ambito dell’iniziativa Avanguardie Educative di Indire, sono stati segnalati esempi di scuole che hanno ripensato i propri ambienti didattici ispirandosi, appunto, all’ ambiente di apprendimento, avendo un impatto decisamente positivo sulla didattica”.
“La DAD – spiega- se ben organizzata, offre la possibilità di realizzare un simile scenario, che mette al centro lo studente e gli dà la possibilità di organizzare il proprio lavoro secondo i propri ritmi e tempi di apprendimento, sotto la guida del docente che fa da coach. Anche quando ritorneremo a fare scuola in presenza, speriamo presto – auspica Mongiardo – sarà opportuno superare il rigido concetto di aula tradizionale e sperimentare i modelli che la pedagogia moderna ci mette a disposizione, per migliorare il rapporto di insegnamento-apprendimento, che è la vera anima della scuola”.