Ripartono le richieste del Fisco, che erano state sospese durante la prima emergenza Covid: si tratta di una vera e propria valanga, 50 milioni di atti che l’amministrazione dovrà inviare ai contribuenti a partire da gennaio 2021.
In tutto 35 milioni tra atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) bloccati a metà ottobre scorso con il decreto Rilancio (confluito poi come emendamento al decreto legge 125/20 sulla proroga dello stato di emergenza) ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021.
Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance, cioè le comunicazioni ‘bonarie’ con le quali l’Amministrazione Finanziaria comunica al contribuente alcune irregolarità, per invitarlo a regolarizzare la sua posizione con il Fisco, pena l’invio di accertamento vero e proprio.
È possibile però che si stia già pensando a una proroga della sospensione delle cartelle esattoriali, che potrebbe arrivare a gennaio. Il governo ha già annunciato che punterà a una nuova rottamazione e al saldo e stralcio. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione.