L’ultimo episodio di guerra a Sud fu lo sbarco angloamericano a Salerno, vanamente, anche se valorosamente, contrastato da truppe tedesche; queste si ritirarono sulla linea di Cassino, dove resistettero otto mesi. Gli Angloamericani occuparono tutto il territorio a sud di quella linea, utilizzando quanto restava dell’apparato burocratico dello Stato; e qualche superstite reparto di Esercito e Carabinieri; e continuarono a bombardare l’Italia Centrosettentrionale e la stessa Roma; ma per il Meridione e la Sicilia, la guerra guerreggiata era finita.
I militari sbandati dopo l’8 settembre trovarono il modo di raggiungere le loro case. Il governo Badoglio ricavò un diecimila uomini, che vennero considerati dagli Angloamericani cobelligeranti, una formula ambigua che non li rendeva alleati, ma almeno ne legittimava l’esistenza. C’erano anche alcuni pochi aerei e navi, mentre il grosso della flotta era a Malta.
Negli ultimi mesi della guerra, il Sud aveva subito gravissimi bombardamenti; e la popolazione aveva affrontato dure difficoltà di approvvigionamento di viveri. Gli occupanti, nell’intento di accattivarsene la simpatia, distribuirono derrate.
La città di Napoli divenne le retrovie della battaglia di Cassino, e vi trovarono acquartieramento soldati di ogni provenienza degli eserciti USA e britannico. Cosa sia successo, quale corruzione si sia diffusa, quanto abbiano guadagnato la camorra e ogni altra sorta di magliari e lestofanti e lenoni, leggete la “Pelle” di Malaparte; o ascoltate “Tamburiata nera” e “Monasteriu e santa Chiara”. Una vera vergogna storica!
Tutto questo, e quant’altro durò negli anni, venne favorito, anzi causato, da una consapevole operazione di distruzione del tessuto sociale, con la fine della lira e l’emissione delle Amlire, una moneta fasulla senza copertura.
Esempio. Mentre a Nord, in Repubblica Sociale, la lira manteneva il valore del 1940 (mio padre, ufficiale della Muti, percepiva 400 lire al mese), e circolavano marchi tedeschi dello stesso valore della Germania, nel Meridione le Amlire provocarono una inflazione altissima. Esempio soveratese, che traggo dal registro di una festa: nel 1941, un guadagno di lire 1365; nel 1944, 4127; a parità di attività, inflazione ciclopica. Poco dopo, nel 1948, entrate per lire 18.125, inflazione siderale.
La famiglie che avevano piccoli ma solidi risparmi “alla Posta” li videro sfumare; e si arricchirono gli avventurieri.
La Calabria cominciò ad attirare l’attenzione per l’unico patrimonio che aveva: il bosco; e contribuirà in modo notevole, con il legname, a pagare i danni di guerra del Trattato del 1947. Paradossalmente, chi lavorava il legno ebbe un momento di fortuna; che per molti si rivelò illusoria.
Sono solo pochi appunti. Occorrerebbero studi seri: sotto a chi è del mestiere.
Ulderico Nisticò