Lucrezia Lante della Rovere sabato 18 e domenica 19 al Teatro del Grillo di Soverato porta in scena “L’uomo dal fiore in bocca”, di Luigi Pirandello, nell’ottavo appuntamento della stagione “Ritorno al futuro”.
Dall’atto unico del maestro siciliano presentato per la prima volta nel 1922 al Teatro Manzoni di Milano, lo spettacolo affronta da vicino il tema della morte imminente e ha come protagonista una figura femminile: la donna vestita di nero, che nell’opera pirandelliana rimane in secondo piano.
Il testo mette al centro il dramma di un uomo che decide di allontanarsi dalla vita e anche dalla moglie che rappresenta il passato, i ricordi, la vita stessa. Nella sceneggiatura di Francesco Zecca, alla donna muta e dolorante è stata data una voce. Perché lei è l’unica cosa che gli è rimasta, una donna che soffre e che Pirandello ci ha solo fatto intravedere, mentre qui è protagonista.
“Basta scambiarsi un bacio per sentire lo stesso gusto della vita? – si legge nelle note allo spettacolo – Basta avvicinare le labbra al proprio amore per sentirne il sapore? Basta sciacquarsi la bocca con il presente per non sentire più il sapore persistente del passato? La vita è ingorda, non ti lascia che i resti da assaporare ci sono ricordi il cui gusto rimane tutta la vita e non c’è spazio per altro. Solo per l’immaginazione.”
L’adattamento del testo e la regia dello spettacolo sono di Francesco Zecca, le musiche originali di Diego Buongiorno, il disegno luci di Alberto Tizzone, per la produzione di Argot e Pierfrancesco Pisani per Infinito Teatro.