“I giovani devono sapere, gli anziani non devono dimenticare”. E’ con questa motivazione che l’Anteas regionale chiama a raccolta la famiglia “vecchia e nuova” dei postelegrafonici per una messa solenne in memoria dei dipendenti deceduti.
“E’ un modo per riunire il passato e il presente di questa grande “famiglia” che ha sempre svolto un ruolo sociale, perché in ogni comunità, piccola o grande che sia, c’è sempre stato un ufficio delle poste”, è il commento del presidente dell’Anteas regionale, Cataldo Nigro, che è altresì pensionato delle poste e si è prodigato per l’organizzazione della funzione religiosa a cui partecipano i dipendenti di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
D’altronde, l’Anteas, che viene dalla Cisl, ha nella dottrina sociale della chiesa il suo precipuo fondamento: ricordare i defunti, che rappresentano la storia della categoria, è quindi un atto dovuto per l’associazione, che si accompagna alla scelta della Basilica dell’Immacolata di Catanzaro come luogo dell’evento, e dell’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, come celebrante. Il perché è presto detto: l’Immacolata è proprio accanto al palazzo delle poste più importante di quella che era allora la vecchia provincia di Catanzaro, e monsignor Battaglia, originario della provincia di Catanzaro, è figlio di un ex dipendente delle poste.
All’Immacolata, il prossimo mercoledì 12 aprile, alle ore 11, si incontreranno così le varie generazioni di impiegati postelegrafonici, nel ricordo di chi ha tracciato la strada verso la modernità di un mestiere che si avvale delle tecnologie più avanzate per lo svolgimento del servizio, ma che non ha perso la capacità di intessere relazioni sociali nei territori in cui è presente.
Ma la messa è ovviamente rivolta a tutti i fedeli che vorranno prendere parte a questo momento solenne, e approfittare dell’occasione di poter rivedere e riascoltare il tanto amato “don Mimmo” ora a capo della diocesi partenopea.