C’è in giro una spaventosa ignoranza della storia, tanto più diffusa, quanto più studenti la studiano a scuola, circa 11 milioni. Formalocchiu!
Vero, ma bisogna riconoscere che la storia si mette d’impegno, per essere ignorata; o, in alternativa, a confondere le idee. Mi veniva questa riflessione oggi, l’Assunta, o Ferragosto (auguri), leggendo un post di studiosi su Bisanzio… e mettendomi nei panni di un poveraccio qualsiasi, magari laureato, che deve annaspare tra Bisanzio, Costantinopoli e Istanbul, che sono lo stesso posto con tre nomi diversi secondo non solo le epoche, ma anche il concetto: una piccola città greca che compare quando se la contendono Filippo II di Macedonia e gli Ateniesi; la capitale fondata da Costantino; e gli Ottomani che dicevano, assalendola, “is tin polin”, poi reso in turco.
E vai, con Sanpietroburgo chiamata in tedesco dal fondatore zar Pietro; poi russificata nel 1914 in Sanpietrogrado; poi Leningrado; oggi di nuovo Sanpietroburgo. Lo stesso per Stalingrado, oggi Volgograd. Chissà che fine ha fatto il centro industriale di Togliattigrad, che magari oggi chiamano Peppone!
Il fascismo ribattezzò Monteleone in Vibo Valentia; Gerace Inferiore, in Locri; Cotrone in Crotone; Girgenti in Agrigento… ma l’antifascismo ridusse Littoria a Latina, salvando tuttavia la targa LT.
Voglio vedere chi si districa in tutto questo; e chi si ricorda che, fino al 1917, la Gran Bretagna fece guerra alla Germania in nome della sua dinastia tedeschissima Hannover, poi anglicata in Windsor.
Filippo II… la storia è zeppa di re che si chiamano Filippo, incluso Filippo II: senza dire dei meno noti, fanno a gara quello di Macedonia, padre di Alessandro; e quello delle Spagne e anche Napoli…
Nella storia francese, si contano 18 Luigi (o 17?), quattro Filippi, quattro Enrichi… e in conclusione un Luigi Filippo per non far torto a nessuno. E il web è ricchissimo di storici pinoaprilati e meridionaldomenicali che confondono Vittorio Emanuele I, e relativa figlia Maria Cristina, con Vittorio Emanuele II. Il quale era II come re di Sardegna, e restò tale come re d’Italia proprio per evitare confusioni numeriche. Il successore, avendo un omonimo solo nell’XI secolo circa, si fece chiamare Umberto I.
Sorvoliamo su Napoleone III senza un II se non per i bonapartisti; e che in realtà si chiamava Luigi, però ve lo immaginare un imperatore bonapartista chiamato come i re Capetingi, Valois e Borbone? Fece come i papi, che cambiano nome, a rischio, se no, di un pontefice Abbondio o Prosdocimo; e tutti a ridere; abbiamo nomi importanti e sempre con i numeri: Pio XI, Pio XII… Ma i più informati amano anche dire “papa Mastai Ferretti, papa Pacelli… ”; i giornalisti di corte, tipo Scalfari, anche solo “Bergoglio” come fosse un arbitro di calcio.
Alla fine, la storia è divertente anche per questo, via, per tanti cambi di nome e dinastie e città; e denominazioni, anche: Regno Unito di Gran Bretagna, solo dal 1714; Regno delle Due Sicilie, 1816; nel 1830, con sottile gioco di parole, da Re di Francia a Re dei Francesi, più democratico.
Diventerebbe matto uno che, parlando del suddetto Filippo II, quello d’Asburgo, dovesse chiamarlo come si doveva all’epoca: re di Castiglia, Leon, Asturie, Aragona, Valencia, Baleari, etc, Sardegna, Sicilia, Napoli, e duca di Milano e conte di Barcellona; senza scordare Messico, Perù, N. Granada e Plata. Così s’inventarono “Rex Hispaniarum”; finché Giuseppe Bonaparte, sfortunato sovrano, per primo s’intitolò Re di Spagna, singolare e giacobino; e tale rimane l’odierno Filippo VI.
A proposito: quel Filippo II ha un numero dinastico, perché il nonno, Filippo marito di Giovanna, non fu mai re; a Napoli e in Sicilia, dovrebbe essere Filippo I; e anche Giovanna, che, a parte la sua instabilità mentale, era la regina titolare, viene detta dagli storici antichi Giovanna III; suo figlio è chiamato Carlo V come imperatore; nelle Spagne, I, a Napoli IV…
E sapete che mondo corre? Che il fondatore di Roma fu Romolo, e Romolo si chiamava, nel 476, l’ultimo imperatore; e Costantino XI l’ultimo di Costantinopoli; e, di diritto, Michele e non Nicola Romanov l’ultimo erede di Michele, zar nel 1616; Umberto, l’ultimo dei Savoia iniziati con il Biancamano… Attenti ai nomi, che certe volte portano male.
Conclusione con il botto. Tutti dicono che nel 1734 salì sui troni di Napoli e di Sicilia Carlo III di Borbone; questi venne enumerato III solo nel 1759 in Spagna; però a Napoli c’è piazza Carlo III.
Ah, dimenticavo i pretendenti, tipo Giacomo Stuart detto III, sconfitto nel 1715 dal governo hannoveriano; in Francia i pretendenti sono due, uno erede di Carlo X, l’altro di Luigi Filippo; ma c’è anche un principe Murat, che ebbi il piacere di frequentare a Pizzo quando si facevano convegni storici seri e non passeggiate in costume..
Insomma, l’ignoranza della storia ha qualche attenuante, diciamo, nella confusione che la storia stessa si porta dietro.
Ulderico Nisticò