I nuovi mostri


Il 27 ottobre scorso, con quattro giorni di anticipo rispetto alla festa dove si celebrano i mostri, il giornalista Gad Lerner ha pensato bene di dire la sua sul caso Desirée Mariottini con un tweet sul suo personale profilo: “Dopo #PamelaMastropietro guardiamo attoniti la vita e la morte di #DesireeMariottini: dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale“. Ed effettivamente il tweet ci suggerisce molto di più e di diverso non solo dall’odio razziale ma anche dalla decenza umana.

Se gli esseri umani, per diletto, per goliardia, per moda, nel periodo di Halloween si travestono da mostri per andare in giro e porre la fatidica domanda “dolcetto o scherzetto?”, Gad nei momenti meno opportuni e senza porre alcuna domanda, lancia il suo personale “scherzetto” fregandosene del buon gusto e, appunto, della decenza. Ma non fanno così i radical chic di sinistra? Non cercano sempre di svicolare dalle loro personali responsabilità puntando il dito verso quelle vittime colpevoli di essersi fatte ammazzare da chi stanno difendendo a spada tratta? Ma come si permettono “queste” di strapazzargli il senso di difesa che hanno costruito per soggiogare l’opinione pubblica e convincerla che “accogliere” è sempre bello? E allora ci si barcamena nel tentativo di ristabilire le cose squalificando se stessi e pensando di avere a che fare con degli idioti senza alcuna comprensione.

Il fantasma del giornalista che era, è ed è sempre stato Gad Lerner, girando virtualmente di casa in casa a spaventare la gente, vestito di rosso con un rolex al polso, appare all’improvviso come evocato da una maldestra seduta spiritica e batte un colpo che, ahimé, nessuno gli aveva richiesto. Perché la piccola Desirée era una eroinomane, era figlia di uno spacciatore italianissimo e la madre l’ha partorita quando aveva appena 15 anni (e qui il grande giornalista dimostra che nemmeno ha tentato di informarsi perché se l’avesse fatto, avrebbe saputo che in realtà quando è nata Desirée la mamma aveva 19 anni). Volendo sintetizzare, drogata e dissociata dalla realtà per colpa di un padre delinquente e una madre troia. Lui, Gad, difensore della famiglia gender e gay, che ci vuole far intendere che se Desirée fosse stata allevata dalla famiglia tradizionale con tanto di certificato di qualità della Mulino Bianco, non sarebbe finita tra le grinfie delle risorse boldriniane che stanno faticosamente cercando di far integrare nel nostro paese razzista.

Povera ragazza, uccisa due volte, da chi non doveva essere in Italia e da chi in Italia, purtroppo, ci deve stare e viene anche pagato per raccontarci le sue mostruosità. Adesso però Desirée si è finalmente liberata dal quel disagio che una vita insulsa come quella che le avevano costruito intorno i suoi genitori, le aveva cucito addosso. Ringraziamo quei “buoni samaritani” col permesso di soggiorno umanitario scaduto per averla tolta da questo mondo malato e averle risparmiato anni di sofferenza che una famiglia disgraziata non poteva che farle passare. Ringraziamo Gad e i suoi amici per le battaglie che pedissequamente fanno per regalarci un futuro migliore e una beatitudine da buona novella da scontare nel paradiso di Dio. “Beati gli afflitti e i perseguitati”, beata Desirée.

Non so se Gad si sia espresso sul caso Cucchi, ma molti suoi “compagni di merenda” l’hanno fatto con piglio da difensori della giustizia senza se e senza ma. Ma a rileggere oggi quella vicenda, dove tre delinquenti della benemerita hanno massacrato e ucciso un drogato e uno spacciatore, alla luce del post del giornalista sembra quasi che abbiano fatto una cosa giusta per la nostra società. Magari Cucchi si sarebbe sposato e avrebbe fatto una figlia che, in quanto con un padre drogato e spacciatore, poteva deragliare dal comune sentire e fare una vita da drogata a sua volta e da prostituta, col rischio di finire uccisa da balordi di grande utilità per la nostra terra. Quei carabinieri sono stati profeti e sono intervenuti preventivamente per evitare un inutile uteriore disagio sociale.

A tutti i Gad Lerner che non sanno come uscire dalle minchiate che hanno sparato nei tempi andati, se proprio non riuscite a chiedere scusa e a dire che forse tutte le ragioni non ce le avevate, magari fatevi passare il prurito alle dite e alla lingua e fate silenzio. Dio ve ne renderà merito nell’alto dei cieli… perché qua, da noi, non possiamo perdonarvi.

Gianni Ianni Palarchio (Blog)


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