I lidi europei e quelli di Soverato


 La direttiva europea nota come Bolkestein prima o poi andrà applicata anche in Italia, quindi a Soverato: gli stabilimenti balneari e le spiagge devono andare a gara.

 A botta calda, io sarei d’accordissimo, come per tutti gli ammodernamenti. Sono o non sono un modernista reazionario? Lo sono. Vero, però non ignoro le conseguenze di natura sociale, soprattutto in aree arretrate come la Calabria.

 E fu così che il Comune di Soverato, in attesa di tempi futuri (il più classico dei “poi vidimu”), prolunga le concessioni fino all’anno prossimo. Il Piano spiaggia, gloriosamente approvato nel 2020? Alle Calende greche.

 Del resto, alla Calabria, quindi anche a Soverato, sta bene così. Il turismo, in Calabria, è quasi solo balneazione, quindi limitato a un breve periodo estivo. I lidi sono punti di riferimento, una fugace comodità. Le spiagge libere, sono senza regole. Il viaggiatore, sguardando la battigia, penserebbe di trovarsi in una località di grande attività ittica come Ortona; e non sa che metà delle barche non si bagna manco il giorno della Madonna a mare. Senza dimenticare i relitti: letteralmente relitti, dal latino relinquo, cioè abbandonare.

 Nell’estate del 2024, la situazione sarà identica al 2023 e a tutti gli altri anni precedenti. E i seguenti?

 A proposito, la famosa riunione che io propongo da anni? Una bellissima idea, vero: “poi vediamo”!

Ulderico Nisticò