Guerre e soldi: mi piacerebbe indagare


 Le guerre dilagano sul Don e in Terra Santa; e nessuno fa niente per impedirle o trovare una soluzione, a parte paroloni inutili. L’abbiamo detto e ridetto, e qui solo riassumiamo. Solo che ogni tanto tv e giornali dicono… no, sussurrano che Stati Uniti ed Europa concedono valanghe di soldi a Ucraina e Israele: cifre che, genuine, sono a dir poco enormi.

 Da notare che l’EU lesina i centesimi agli Europei; e che negli stessi Stati Uniti non è oro quello che luccica, anzi spesso è carta stagnola.

 Se è credibile quello che disse Napoleone, che l’argent fait la guerre, l’Ucraina, con tutti quei soldi, dovrebbe aver respinto i Russi, conquistato il territorio nemico fino a Mosca e a Vladivostok… e invece la conclamata controffensiva è fallita, o nemmeno seriamente iniziata. Non si può fare il confronto con Gaza, e perché ancora è da poco che si combatte, e per il piccolo spazio della Striscia, e, soprattutto, per la nettissima preponderanza militare degli Israeliani e la loro evidente strategia della distruzione di Gaza; però anche a questo proposito abbiamo sentito di soldi americani a fiumi; a parte il far finta di niente degli Occidentali tutti.

 Torniamo all’Ucraina. È dal febbraio 2022, ormai quasi due anni, che si parla di aiuti in denaro, tanti aiuti in denaro. Attenti qui, in denaro: in armamenti, ogni tanto si sente parlare di venti (20!!!) carri armati tedeschi; e lo storico non può fare a meno di ricordare le grandi battaglie fino al 1944, quando i carri germanici e sovietici si contavano a molte migliaia per ogni scontro. Venti carri, vanno bene per una parata commemorativa! E c’è una nettissima differenza tra venti carri e le montagne di soldi stanziati da USA ed EU.

 Non è che per caso è come la Regione Calabria dei mali tempi che furono (pare che oggi le cose siano cambiate, grazie a Dio e a Occhiuto), quando la parola STANZIAMENTO significava tutto tranne che soldi tangibili ed effettivamente spesi?

 Ci vorrebbe un’indagine, per saper se i quattrini sono mai partiti; e, se partiti, se sono arrivati a Kiev e a Tel Aviv; e se arrivati, dove sono, e che effetti sortiscono. Volete un esempio?

 Solo i miei coetanei ricordano la FAME IN INDIA del 1966, quando tutti, impietositi, abbiamo contribuito a raccogliere sei miliardi – molto, a quell’epoca: i quali finirono nell’acquisto di camion per portare i viveri; sei miliardi di camion, non di viveri! Non so se sono stato chiaro.

 Ne seguì una barzelletta che non posso ripetere perché siamo in fascia protetta, ma è ancora famosa, e divenuta un proverbio.

Ulderico Nisticò