Ci sono due ragazzi in fin di vita. Entrambi necessitano di un trapianto di organi. Dietro questi due ragazzi c’è un mondo che soffre e che vive sospeso in un’attesa tra speranza e paura: i familiari, i parenti, gli amici ed anche i medici. Tutti sperano che possano arrivare gli organi che salveranno i loro amati. Basta fermarsi a riflettere… Basta un attimo! È facile comprendere quanto possa essere dura vivere una vita sospesa tra speranza e paura…
Sono stato assalito da una grande commozione quando ho appreso l’estremo gesto d’amore che la Famiglia di Cesare Smurra – seppur lacerata dal dolore per la scomparsa tragica e precoce del loro amato figlio – ha avuto la forza di assumere scegliendo di autorizzare l’espianto e la donazione degli organi del giovane 17enne. Ancor di più, è stata la commozione, quando ho appreso che questo gesto ha ridato la vita a due giovani ragazzi.
Il sacrificio di Cesare nasce purtroppo, anche per merito di una “strada” lacerata di croci e di sangue e segnata dall’ingiustizia e la disuguaglianza di un popolo, quello jonico calabrese, ormai rassegnato ed incapace di pretendere la fine di un olocausto che dura da sempre.
Oggi il sacrificio di Cesare ha un senso più profondo e merita una riflessione più attenta. Un organo ricevuto, pensandoci bene a fondo, è una vita. È come se una parte di Cesare vivesse ancora qui con noi attraverso due giovani ragazzi che oggi, dopo un trapianto, stanno bene.
L’unica speranza per far rimanere in vita questi due ragazzi (uno di questi ha 13 anni), era una donazione di organi…
Immagino e spero che un domani questi due ragazzi possano incontrare ed abbracciare la Famiglia Smurra. Chissà se riusciranno a sentire ed incontrare in loro una parte di vita del loro amato Cesare. Chissà se riusciranno a ricevere la gratitudine e l’amore di questi due giovani che oggi vivono proprio grazie a Cesare e con Cesare….Grazie alla loro straordinaria scelta d’amore…
Per me – da poco Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – non è semplice rimanere indifferente di fronte alla scomparsa tragica di una giovane vita sulla “strada della morte”. Però questa volta, quella di Cesare, è una morte a metà… Per questo sentito il dovere di dire grazie pubblicamente alla Famiglia Smurra ma, soprattutto, invito tutti ad una riflessione su quanto è accaduto affinché scelte simili, seppur dolorose, combattute e difficili possano essere emulate in futuro, diffondendo e promuovendo quanto più possibile la donazione di organi.
L’amore infinito dei genitori di Cesare, sia chiaro, è un fatto straordinario: perché questa volta sulla strada Statale 106 non ha vinto la morte… Hanno vinto la vita e l’amore! Spero tanto che questo messaggio possa essere letto da tutti, soprattutto, i giovani: quelli a cui voglio ricordare quanto è importante il valore della vita e quanto ciò debba essere protetto e salvaguardato, in particolare, sulle strade: con il rispetto delle regole del codice della strada ed il massimo dell’attenzione e della prudenza.
Tino Marino – Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”