Live emozionante ieri sera alla Summer Arena di Soverato per Fiorella Mannoia e il “suo” Lucio Dalla
Per rendere immortale un artista, bisogna continuare a cantare e a fare ascoltare le sue canzoni. Lo ha detto senza troppi giri di parole Fiorella Mannoia, ieri sera in concerto alla Summer Arena di Soverato per la rassegna di spettacoli dal vivo organizzata dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese. L’occasione era “A te” una delle date del tour che prende il titolo dall’omonimo album interamente dedicato a Lucio Dalla. Così in una serata fresca e affollata di spettatori, la cantante romana ha riproposto quasi tutti i brani del lavoro discografico, ripercorrendo qualche momento, più o meno noto, della carriera del geniale cantautore bolognese.
Non sono mancati infatti, tra gli altri, brani come “Piazza Grande”, “Anna e Marco”, “Caruso”, “L’anno che verrà”, “La casa in riva al mare”, o “Milano”, “Cara”, «la preferita di Lucio» – ha detto Fiorella Mannoia – “Le rondini”, «La mia preferita» “Felicità”.
Un live emozionante ed elegante che ha regalato un parterre pienissimo, con un colpo d’occhio che ha restituito una Summer Arena da teatro all’aperto: a contribuire alla riuscita artistica della serata la band che ha accompagnato la Mannoia – Davide Aru alla chitarra, Luca Visigalli alla chitarra, Fabio Valdemarin al pianoforte, Diego Corradini alla batteria – e una piccola orchestra diretta dal maestro Valeriano Chiaravalle.
La chiusura di “A te” è stata affidata ad “Attenti al lupo”, prima di donare ben tre bis targati però Mannoia: «Per un artista è difficile chiudere un concerto senza fare qualche canzone “sua”. Sono sicura che Lucio avrebbe fatto lo stesso», ha affermato prima di intonare “I dubbi dell’amore”, “Quello che le donne non dicono” – abbracciando quattro bambini sgattaiolati sul palco – e “Sally”, richiesta a gran voce dal pubblico.
Prima del concerto, Fiorella Mannoia aveva ricevuto nel corso di un incontro con il promoter Maurizio Senese e il sindaco di Soverato Ernesto Alecci il “Pitagora d’argento”, l’opera del maestro orafo Michele Affidato, consegnatale dal figlio Antonio, dedicata al filosofo e matematico crotonese. Presente all’incontro anche il figlio del procuratore capo Nicola Gratteri.