I trafficanti illegali di uccelli in Indonesia hanno messo i pappagalli in bottiglie di PET per spedirli verso altri paesi di tutto il mondo. Non tutti sono sopravvissuti al calvario.
Sembra assurdo nel ventunesimo secolo ritrovarsi ancora a parlare di maltrattamenti sugli animali. Dopo tutti gli orrori che l’umanità ha commesso e vissuto in passato, dovrebbe avere imparato a rispettare tutti gli esseri viventi. Eppure un altro maltrattamento è accaduto, per l’ennesima volta. Lo scorso novembre, la polizia indonesiana ha scoperto un orrendo contrabbando nel porto della città indonesiana di Fakfak, arrestando diverse persone e annientando un’organizzazione dedita al traffico illegale di femmine di Lori, una specie protetta di pappagallo originaria dell’Indonesia in Nuova Guinea, animali domestici molto richiesti in molti paesi.
Gli investigatori doganali hanno scoperto un totale di 74 bottiglie di plastica in un cartone su un traghetto in cui erano stati costretti i pappagalli, senza possibilità di muoversi. 10 degli animali erano già morti al momento della scoperta. Il ritrovamento è avvenuto in modo casuale, per il fatto che gli uccelli abbiano emesso urla nella loro angoscia, catturando così l’attenzione di un membro dell’equipaggio, probabilmente salvando così la vita degli altri.
La destinazione del traghetto era Jakarta, un viaggio per mare di cinque giorni. Gli esperti, sospettano che gli animali siano stati catturati sull’isola di Biak. Dal momento della loro cattura in natura hanno iniziato il loro calvario, partendo verso mete sconosciute in bottiglie di platica dell’acqua, senza avere né cibo né acqua. Alcuni hanno perso la vita. Secondo gli inquirenti sono stati migliaia circa i pappagalli che, nell’ultimo anno, hanno affrontato tale viaggio a causa dell’avidità di persone senza scrupoli. I Loriini Selby, sono una tribù di uccelli di piccole o medie dimensioni della famiglia Psittaculidae, noti comunemente come lori o lorichetti che sul mercato illegale costano fino a 1.000 dollari.
Questi colorati pappagalli domestici da compagnia, in realtà sono complessi e costosi da allevare e richiedono una dieta speciale. Non c’è da stupirsi quindi che i commercianti di animali catturino gli animali vivaci e intelligenti in natura e poi cerchino di venderli illegalmente. Secondo una legge del 1990, gli autori rischiano pene detentive fino a cinque anni. Persino ufficiali dell’aeronautica militare indonesiana sono stati coinvolti in passato nel contrabbando di animali esotici, per il contrabbando di cacatua rosa dall’Australia all’Indonesia su un aereo da trasporto Hercules.
Nel frattempo, però, il governo ha stretto un po’ la vite: un uomo che è stato beccato con 1.500 uccelli nel 2019 ha ricevuto una pena detentiva di 14 mesi. Le prospettive non sono buone. In base alla Commissione europea, il traffico di flora e fauna selvatica ad oggi è la quarta industria illegale più redditizia del mondo, che ammonta a 26 miliardi di dollari all’anno, in crescita.
Di gran lunga, la maggior domanda di prodotti di specie a rischio viene dall’Asia e dalla Cina in particolare, e con la crescita della popolazione e dell’economia di questa superpotenza, cresce anche la domanda di animali rari e protetti. Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli animali devono essere considerati a tutti gli effetti esseri viventi degni di tutela, e non semplici oggetti sui quali lucrare.