Giudici santi eroici onesti lenti corrotti litigiosi ideologizzati


Le cronache ci stanno abituando a giudici:

– onesti, grazie a Dio i più; alcuni di questi, anche santi ed eroici: ma vedi più in là;
– lenti, che fanno arrivare la prescrizione e i birbanti se la scansano;
– [presunti] corrotti donnaioli divertaioli ladri massomafiosi… alcuni nemmeno presunti, ma proprio condannati;
– litigiosi, e anche in pubblico e sui giornali; senza scordare che la divisione in “correnti” è assurdamente ufficiale;
– ideologizzati, quelli che, grazie a leggi scritte con i piedi e a filosofie delle domenica leggicchiate qua e là, e interpretazioni partitiche, si rivelano faziosi e politicizzati.

Nota importante: i faziosi sono pericolosissimi perché quasi tutti in buona fede e fanatici; ma anche i santi ed eroi mettono un poco di inquietudine, perché gli eroi vogliono fare gli eroi a tempo pieno… ad altro e non molto diverso proposito, leggete la storia di Deioce in Erodoto. È sempre da evitare che il potere giudiziario riempia i vuoti lasciati dalla politica: in versione italiana, voragini!

Insomma il cittadino, cioè, amici lettori, ognuno di voi e io, possiamo capitare, come in una lotteria, con Giudici santi, eroici, onesti, lenti, corrotti, litigiosi, ideologizzati; a caso, e questo, ovviamente, non va bene; e non fa bene alla stima pubblica della Giustizia.

Tutti si accorgono, alcuni con gioia altri con ira, che i procuratori affrontano in modo opposto lo stesso caso di navi con clandestini tenute in mare, secondo se il ministro è buono o cattivo, ovvero simpatico e antipatico [a uno di loro]; e lo stesso ministro cattivo era buono quando c’era un’altra maggioranza. Ragazzi, si comincia con i clandestini, domani potrà succedere lo stesso a ciascuno di noi anche per un divieto di sosta, secondo se il parcheggio vietato sia di destra o di sinistra. Robespierre faceva così: un giorno, a fantasia, decapitava i preti e il giorno dopo gli atei, e in entrambi casi in perfettissima buona fede ottusa come un mulo!

A proposito, agli amici di sinistra potrebbe capitare anche un giudice fascista: e ricordo loro che il Codice Penale è sempre quello Rocco, del 1930/VIII, firmato, oltre che Rocco, anche Vittorio Emanuele III e Mussolini! Sai le risate?

Insomma, è ora di ricordarsi che i magistrati non sono semidei e marziani, ma dei laureati in legge che hanno vinto un concorso; il che fa di loro dei funzionari preparati, ma non dei miti in Terra discesi dall’Olimpo, o dei salvatori del mondo, e tanto meno degli onnipotenti. Io non voglio giudici lenti corrotti litigiosi ideologizzati, ma nemmeno santi e martiri e geni e guerrieri; mi contenterei che fossero solamente dei giudici.

Ulderico Nisticò