Dal noto imprenditore di Soverato un “grazie” al giornalista Domenico Iannacone “per aver mostrato le vere storie della nostra terra”
Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese di Soverato e promotore del progetto culturale Naturium, ha ringraziato pubblicamente il giornalista Domenico Iannacone per l’attenzione dedicata alla Calabria nella sua trasmissione “Che ci faccio qui”, andata in onda recentemente su Rai 3. “Grazie Domenico Iannacone per averci regalato questa attenzione, grazie per aver preso a cuore questa periferia dell’Europa” ha scritto Sgrò, sottolineando il valore di una rinascita fondata su “valori e lavoro”.
La trasmissione di Iannacone ha offerto uno spaccato importante della Calabria, una regione che, nonostante le difficoltà economiche e sociali, è ricca di storie di resistenza e passione. “Pesano ancora i dati, i numeri che ci vedono sempre in coda per economia e occupazione, servizi e spopolamento. Ma noi sappiamo benissimo quali valori ci guidano” ha proseguito Sgrò. “Grazie per questa bella pagina di verità.”
Accompagnato dal commerciante Bartolo Mercuri, Iannacone ha esplorato le realtà di Gioia Tauro. Il viaggio è poi proseguito a Mammola, ai piedi dell’Aspromonte, dove ha visitato il meraviglioso e quasi onirico Musaba, un museo-laboratorio d’arte contemporanea fondato dall’artista Nik Spatari insieme alla sua compagna Hiske Maas. Spatari, amico di Picasso e Le Corbusier, ha trasformato i ruderi di un vecchio monastero in un luogo senza tempo, custodendo opere come “Il sogno di Giacobbe”, considerata la Cappella Sistina della Calabria.
L’itinerario di Iannacone si è concluso con l’incontro con Gianluigi Greco, professore universitario all’Unical di Cosenza ed esperto internazionale di intelligenza artificiale. Grazie a lui, molti giovani calabresi trovano oggi lavoro in una multinazionale giapponese che ha stabilito uno dei suoi tre poli mondiali dell’IA proprio in Calabria.
“Questi sono valori che ci caratterizzano e che ci servono,” ha affermato Sgrò. “Non ci serve nient’altro, non ci servono gli spot mordi e fuggi e neanche la troppa retorica sul restare e il partire.” Immaginando un futuro di speranza per i giovani calabresi, Sgrò ha concluso: “Che possano partire, viaggiare, conoscere il mondo, com’è giusto che sia, ma poi ritornare…”.
La trasmissione di Iannacone non è solo un documentario, ma un invito a guardare alla Calabria con occhi nuovi, valorizzando storie di passione e resilienza che possono ispirare un futuro migliore.