Oggi, 21 marzo 2023 è “giornata mondiale della Poesia”. L’Università delle Generazioni intende celebrare questa Festa in modo virtuale, premiando alcuni poeti su base regionale per evidenziarne il cordone ombelicale, le radici e l’identità. Per la Calabria, il “Gran Premio della Poesia” è stato assegnato a Nicolina Carnuccio (classe 1940) la quale ha posto al centro della sua vita e dei suoi versi il borgo natìo di Badolato (CZ), nonostante non ci abiti più da oltre 60 anni poiché vive altrove.
Alla base del riconoscimento una vasta produzione poetica omogenea di sentimenti e di valori, tutti tesi all’autenticità dei rapporti familiari e paesani, alla descrizione del passato di una comunità povera ma sostanzialmente felice che però è stata dispersa da emigrazione e spopolamento. Una poesia prototipo di tante altre situazioni simili non soltanto nella dorsale appenninica e prealpina, ma anche delle migrazioni di interi popoli del sud del mondo, costretti a sradicarsi per poter vivere o sopravvivere altrove.
Una poesia universale quella di Nicolina Carnuccio che ha trovato tangibile espressione sociale attraverso la pubblicazione dei suoi versi in tre pregevoli raccolte a stampa. La prima “Quando eravamo bambini io e i miei fratelli” è un inno al tempo d’infanzia e di adolescenza; è del 2007 per l’editore Rubbettino di Soveria Mannelli (CZ) con il marchio di “Calabria Letteraria”.
La seconda raccolta è tutta concentrata nella lingua materna (‘A parrata ‘e mama) impressa dallo stesso editore nel 2009, mentre la terza ed ultima raccolta a stampa è del 2014 con il titolo “Paroli e pparoli” per Liberodiscrivere editore. Decine e decine di altre poesie sono presenti in vari siti web che garantiscono una notevole diffusione con migliaia di lettori, sicuramente superiori in numero rispetto a quelli che si ottengono solitamente con le edizioni tipografiche cartacee. La sua poesia sempre ha avuto particolare accoglienza ed evidenza nella rivista “La Radice” di Badolato.
A parere dell’Università delle Generazioni, che si occupa di poeti e poesie ormai da oltre trenta anni, Nicolina Carnuccio è da considerare una delle più grandi poetesse che la Calabria abbia mai avuto. E come tale andrebbe valorizzata non soltanto dalla famiglia, dal suo paese di origine e da quello di adozione ma anche e soprattutto dalle istituzioni territoriali, in particolare dalle scuole pure per il fatto che la sua visione etica e pedagogica del mondo è prevalente su tutto il resto.