Nelle scorse settimane, esponenti politici e della società civile, si sono riuniti a Montepaone per costituire il “Comitato per il NO al Referendum costituzionale”.
Il Coordinatore cittadino di Foza Italia, Antonio Giglio, che ha promosso l’iniziativa, assieme ai consiglieri comunali Candelieri e Gerace e diversi cittadini appartenenti ad estrazione politica di centrodestra, hanno dato vita ad un Comitato finalizzato a contrastare la riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi e ad affermare le ragioni del NO al referendum.
Il comitato, aperto a chiunque voglia offrire il proprio contributo, si occuperà di sensibilizzare i cittadini attraverso pubbliche iniziative come banchetti informativi e comunicazioni a mezzo stampa, promuovendo anche una stretta collaborazione con gli altri comitati costituiti nella provincia di Catanzaro.
“Non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una maggioranza per giunta non legittimata dal popolo” afferma il Coordinatore forzista Antonio Giglio. “Oltretutto il combinato disposto tra un abusato spauracchio dell’ultima spiaggia, quasi come se dopo Renzi ci fosse il nulla, e la legge di bilancio, rischia di ridurre tutto ad una mera improvvisata occasione di propaganda elettorale.”
Con il referendum costituzionale del 4 dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la riforma Boschi – Renzi.
“Una riforma illegittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale; una riforma che anziché superare il bicameralismo paritario, creerebbe conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato; una riforma contestata, in forza del principio della sovranità popolare che verrebbe compromessa dall’ineleggibilità del nuovo Senato e dall’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini per i disegni di legge di iniziativa popolare che comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila).
A tale riforma si assocerebbe poi l’Italicum con un accentramento del potere nella mani di un solo partito e di un solo leader, sostituendo il centralismo al pluralismo ed alla sussidiarietà.”
Queste alcune delle ragioni dei forzisti montepaonesi che non accettano di vedersi sottratti ulteriori spazi di democrazia.