Fino a sabato 29 febbraio aperta al pubblico la mostra su Bernini e il Barocco al San Giovanni di Catanzaro


Venerdì 28 febbraio ultimo incontro sulle donne eroiche in Mattia Preti con Cecilia Perri e Antonella Salatino

Scongiurato ogni rischio per lo svolgimento di manifestazioni pubbliche in Calabria legato all’emergenza coronavirus, rimane aperta regolarmente la mostra “Il trionfo delle meraviglie. Bernini e il barocco romano” nelle sale del Complesso San Giovanni di Catanzaro. Sono gli ultimi giorni utili per poter ammirare l’evento espositivo, promosso da e-bag srl e 4culture.Srls, che ha visto ospitare, per la prima volta in Calabria, una straordinaria selezione di capolavori del barocco da Palazzo Chigi di Ariccia.

La mostra – con orari di ingresso dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20 – chiuderà i battenti sabato 29 febbraio. L’intreccio suggestivo tra arte e tecnologia ha conquistato il pubblico di ogni età e fatto registrare diverse centinaia di visitatori e gruppi scolastici provenienti da tutta la regione e non solo.

In vista della conclusione dell’evento, venerdì 28 febbraio, alle ore 17, si terrà l’ultimo momento di approfondimento sul tema “Donne eroiche in Mattia Preti”. Il cavalier calabrese è forse tra i maggiori artisti del barocco che ha amato raccontare la storia attraverso modelli di eroine forti e coraggiose. A ricostruire il percorso di queste forti figuri femminili nel corpus delle opere di Preti saranno Cecilia Perri e Antonella Salatino.

La prima, studiosa esperta di Preti, è Vicedirettore del Museo Diocesano e del Codex Rossano, storica dell’arte svolge attività di collaborazione con il MiBact e si è occupata di schedatura di opere d’arte in Calabria e nel Lazio. Antonella Salatino è consulente dell’ufficio “beni culturali” nell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Entrambe storiche dell’arte, si occupano di ricerche bibliografiche e archivistiche per la realizzazione di cataloghi scientifici di numerose mostre, di assistenza alla curatela e all’allestimento di eventi in Italia e all’estero. Il loro racconto si muoverà dall’analisi delle tipologie iconografiche ricorrenti, per definirne i contesti narrativi, la committenza e la storia collezionistica, con la presentazione anche di alcune opere insolite e poco conosciute di Mattia Preti.