Per il Movimento “Italia Plurale” è urgente un allentamento delle misure per far ripartire l’economia
La ripresa del Pil italiano è “posticipata ed un forte rimbalzo è atteso solo dal terzo trimestre 2021, sopra le stime iniziali se la vaccinazione sarà efficace e rapida, e risaliranno i consumi”, è l’aspettativa del Centro studi di Confindustria raccolta nella “congiuntura Flash”.
“Un allentamento delle restrizioni anti-pandemia – rileva il Centro studi – rilancerebbe anche la fiducia e quindi la domanda, liberando per i consumi le risorse accumulate in questi mesi con il risparmio ‘forzata’ ”. In ogni caso “la flessione stimata per fine 2020 e la debolezza attuale fanno già rivedere al ribasso la crescita complessiva attesa per quest’anno”.
Confindustria evidenzia di conseguenza che l’effetto della crisi sanitaria sui rami industriali in Italia è stato “molto disomogeneo ed i settori manifatturieri più penalizzati, con crolli di attività oltre il 20%, restano quelli legati alla filiera della moda (tessile, abbigliamento, pelle) e dell’automotive”. “La pandemia – sottolineano gli imprenditori – ha inferto un duro colpo all’industria italiana” che, nel 2020 ha rilevato un abbassamento della produzione manifatturiera di circa il 13% rispetto al 2019.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” ritiene che sia auspicabile un rilancio economico così come una risalita dei consumi, che permetterà all’intera economia italiana di ritornare ai “fasti” pre – pandemici spingendo in avanti anche la domanda di beni.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” è del parere che bisogna fare tutto il possibile – ed in primis il governo – per potere riavviare quella spinta economica necessaria a far ripartire l’economia, permettendo in questo modo a tutti – cittadini ed imprenditori – di poter contribuire a che il nostro Paese possa ritornare – se non oltrepassare – i livelli di economia “globale” in essere prima de 2020; c’è bisogno di uno sforzo comune per riuscire a creare – o ricreare – quel ritorno alla normalità che era presente durante la fase pre – pandemica, restituendo quello stato di “benessere sociale” presente da anni nel nostro Paese, e che nell’ultimo anno è venuto meno.