Family act per aiutare le famiglie


Il Movimento politico “Italia Plurale” sostiene una migliore politica familiare

Via libera dal governo al family act, per il supporto al lavoro flessibile per donne e famiglie: “Abbiamo approvato in Cdm il family act, per sostenere la genitorialità, contrastare la denatalità, favorire la crescita di bambini e giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro, soprattutto femminile”, lo ha detto il premier Conte dopo il Consiglio dei ministri.

Aiutare la genitorialità, il ruolo sociale e pedagogico delle famiglie, ostacolare la denatalità, sviluppare l’incremento armonioso dei bambini e far fruttare il protagonismo giovanile, nonché facilitare il riavvicinamento della vita familiare con il lavoro, in specie quello femminile. Tutto questo è il family act, che si fomenta tramite le varie forme di vita familiare.

Il ddl, composto da 8 articoli, prevede i principi e le misure a supporto dell’educazione dei figli, in particolare un assegno universale mensile che verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non vi sono limiti di età, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione. Nel caso di figli successivi al primo, l’assegno avrà una maggiorazione del 20%, così anche nel caso di figlia o figlio disabile.

Per ciò che attiene ai congedi parentali, si prescrive un periodo minimo non inferiore ai due mesi di congedo parentale non cedibile all’altro genitore per ciascun figlio, si considera anche un periodo di congedo obbligatorio non inferiore a 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio; previsto un permesso retribuito, di almeno 5 ore in un anno scolastico per gli incontri con gli insegnanti dei figli; è contemplato un periodo minimo di 2 mesi di congedo non trasferibile all’altro genitore. Nell’ambito delle misure di sostegno per i figli a carico, si prevede persino un buono per il pagamento dei canoni per gli asili nido, nonché l’assegno di natalità.

Previsti poi una serie di incentivi al lavoro femminile, come: l’indennità integrativa del 30% della retribuzione per le madri lavoratrici, per il periodo in cui rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio; la deducibilità delle spese per le baby-sitter; la modulazione graduale della retribuzione percepita dal lavoratrice nei giorni di astensione nel caso di malattia del figlio; forme incentivanti per i datori di lavoro che stabiliscono modalità di lavoro flessibile; si prevede infine che ai genitori di figli con età inferiore a 14 anni sia riconosciuto il lavoro agile.

Si considera altresì il supporto alle famiglie, tramite deduzioni fiscali delle spese sopportate per l’acquisto di libri universitari per ogni figlio maggiorenne a carico, iscritto all’università, che non goda di altre forme di sostegno per l’acquisto di testi universitari; il sostegno alle famiglie, mediante detrazioni fiscali delle spese relative al contratto di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti ad un corso universitario; il sostegno alle giovani coppie, formate da entrambi i soggetti di età non superiore a 35 anni, mediante facilitazioni fiscali, per l’affitto della prima casa.

Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” ritiene che l’approvazione del family act sia un’eccellente segnale di civiltà, atto ad tutelare il legittimo aiuto alle famiglie, iniziando dalla concessione di uno tra i molti mezzi che devono essere posti in essere in uno Stato di diritto.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” è del parere che bisogna conciliare il binomio casa ed occupazione al fine di tutelare le famiglie sia quelle italiane sia quelle non italiane, che non hanno ancora acquisito la cittadinanza, ma che vivono ormai da tempo nel nostro paese e hanno tutto il diritto di usufruire di pari opportunità, visto che la “famiglia” è una senza distinzioni di razza o geografiche.

Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” crede inoltre che nelle famiglie più a rischio povertà il carico di cura nei loro confronti debba essere maggiore, perché sono quelle più esposte ad eventuali disagi sociali.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” pensa sia giusto che venga data maggiore flessibilità, autonomia e responsabilità ai professionisti, affinché possano gestire il loro tempo in autonomia rispettando al contempo scadenze e consegne. Si tratta di un’abitudine che presuppone una vera e propria rivoluzione nella cultura del lavoro e delle organizzazioni in Italia.

Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” giudica che per una migliore conduzione della vita domestica e della cura dei figli debbano servire anche altre misure come: flessibilità, asili nido, vero smart working fondato sulla fiducia e sull’autosufficienza.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” ritiene che vada sostenuta una migliore politica familiare affinché tutti possano dedicarsi alla cura ed all’amore dei propri figli, grazie anche ad un maggiore aiuto economico da parte dello Stato ed ad una serie di indennità integrative a favore di tutti, soprattutto dei soggetti più deboli.