Una sistemazione dignitosa per la famiglia che sarebbe stata costretta a lasciare forzatamente l’alloggio popolare di viale Isonzo e la richiesta alle forze dell’ordine di fare piena luce sugli inquietanti episodi accaduti in quella realtà: su questi due versanti sta lavorando l’Amministrazione Abramo che si è immediatamente attivata per affrontare il delicato caso.
Da un lato, l’assessorato alle politiche sociali sta ricercando sul mercato immobiliare un alloggio da proporre rapidamente al nucleo familiare in difficoltà (sarà il Comune a farsi carico, nei limiti consentiti dai regolamenti, delle spese di affitto), anche in considerazione delle condizioni di salute di uno dei figli.
Dall’altro, il sindaco Abramo e il vicesindaco Celestino si sono recati in mattinata dal questore Racca per esprimere preoccupazione per gli episodi denunciati dalla famiglia di viale Isonzo. C’è necessità, a parere del primo cittadino, di fare chiarezza su alcune anomalie e discordanze circa l’uso dell’alloggio, anche alla luce dell’esame delle bollette delle utenze, da cui risulterebbe che non ci sono stati consumi da febbraio ad oggi.
In ogni caso, l’Amministrazione fornirà alla questura un’informativa e una documentazione su questo caso, anche in base agli elementi raccolti dal vicesindaco Celestino che nella giornata di ieri, su delega del capofamiglia, ha compiuto un sopralluogo nell’alloggio di viale Isonzo.
In replica ad alcune affermazioni del Garante per l’infanzia, Palazzo De Nobili ha diffuso la seguente nota.
“Casi complessi e delicati come quello della famiglia di viale Isonzo devono essere affrontati, anche per gli inquietanti aspetti penali su cui stanno indagando le forze dell’ordine, con senso di responsabilità da tutti i soggetti istituzionali in qualche modo coinvolti. Non serve lo scaricabarile di competenze, ma soprattutto non servono la demagogia e certe frettolose sottolineature di natura politica. Catanzaro è una città civilissima, solidale, che ha sempre tutelato i suoi minori ed è pronta anche in questa occasione a fare la sua parte. La Polizia condurrà le sue indagini e solo alla loro conclusione sarà possibile capire cosa c’è alla base di questa brutta storia. Il Comune, da parte sua, si sta facendo carico di garantire alla famiglia una sistemazione dignitosa.
Dispiace che il Garante per l’infanzia, che rispettiamo per il suo importante curriculum e per la sua storia personale, si sia avventurato in giudizi affrettati sulla città (che sicuramente non conosce bene o non conosce affatto), forse andando al di là del suo ruolo istituzionale.
Vale bene ricordare, solo per fare un esempio, che la nostra Amministrazione è stata prontissima – ed è stata l’unica in Calabria – a garantire il servizio di assistenza nelle scuole ai bambini diversamente abili, pur dovendo fare a meno dei relativi contributi regionali. Ce ne ha dato atto anche la popolare trasmissione televisiva “La vita in diretta” a cui si erano rivolti i genitori di un bambino diversamente abile. Siamo certi che il dottor Marziale rivolgerà, con imparzialità, le sue attenzioni anche verso la Regione Calabria che non ci pare stia garantendo ai Comuni le risorse necessarie per fare fronte alle emergenze che si aprono sul fronte delle politiche sociali.
Siamo ovviamente aperti ad ogni forma di collaborazione con l’ufficio del Garante perché, lo ripetiamo, nessuno ha la bacchetta magica, ma tutti assieme possiamo dare risposte concrete e serie alle drammatiche esigenze che vengono dalle fasce più deboli della popolazione.”
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