La Corte d’appello di Catanzaro ha condannato a 20 anni di reclusione, riformando la sentenza di primo grado, Maurizio Tripodi per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Giuseppe Todaro. L’uomo era scomparso la sera del 22 dicembre del 2009 a Guardavalle. In primo grado il gup Abigail Mellace aveva emesso, il 21 giugno 2014, una sentenza di condanna a 30 di carcere. L’omicidio Todaro è da inquadrarsi, secondo gli inquirenti, nell’ambito della “faida dei boschi” che ha visto contrapposta la storica cosca dei Gallace a quella emergente dei Sia-Tripodi-Procopio. Secondo l’accusa, Tripodi, assieme a Vittorio Sia (ucciso poi in un agguato) e Michele Lentini (il processo per lui è ancora in corso), avrebbe attirato la giovane vittima in una trappola. Prelevato e nascosto in un furgone, Todaro sarebbe stato poi ucciso a San Sostene e il suo corpo sotterrato con l’aiuto di un escavatore.