L’uscita della G. Bretagna dall’Europa, nota come brexit, è politicamente definitiva. Johnson ha stravinto le elezioni, e mentre gli intellettuali italiani si affannano di dimostrare che per lui hanno votato solo gli analfabeti e Jack lo Squartatore, la secca maggioranza degli elettori britannici ha detto brexit, e tanti saluti.
Ripasso di storia. Quando si parlò di ingresso nell’UE della G. Bretagna, De Gaulle, da buon francese, disse subito che era un assurdo. Io, nel mio piccolo, aggiungo che l’ingresso della G. Bretagna è storicamente e politicamente più assurdo di quello della Turchia, che, ai tempi dell’Impero Ottomano, era considerata una Potenza europea; mentre la G. Bretagna era, per tutti, una Potenza asiatica con sede a Londra, ma con gli interessi vitali in India; e nei confronti dell’Europa, con un solo interesse, il principio del “two power standard”, cioè che la flotta britannica doveva essere potente il doppio di qualsiasi flotta europea: e quando la Germania ne varò una, ecco la Prima Guerra Mondiale. Il napoleonico De Gaulle queste cose le sapeva.
Tra un poco – spero pochissimo – dovrà presentare il passaporto chi vuole andare in Inghilterra, Scozia, Galles o Irlanda del Nord… beh, sempre che la Scozia non torni indipendente, e l’Irlanda del Nord torni all’Irlanda. Del resto, la G. Bretagna è un “Regno Unito”, cioè il Regno d’Inghilterra e il Regno di Scozia si misero d’accordo (sorvolo sui fatti 1707-14, e anche seguenti); e come si misero d’accordo, possono discordare. In Scozia, infatti, gli indipendentisti sono andati benissimo alle elezioni di ieri, con 48 deputati.
L’Europa Unita, che di unito ha ben poco, è nata più o meno così: alcuni Stati hanno ritenuto loro convenienza entrare in un’organizzazione; la Norvegia, per esempio, disse di no; la GB esce… Operazioni diplomatiche e politiche, e basta.
Niente di quelle cose che fanno bella mostra di sé sui libri di storia, come l’incoronazione, in Versallies conquistata, di Guglielmo a Kaiser di Germania; o, nel nostro piccolo, il 1860… Niente di tragico, niente di epico; solo accordi. Invano, ogni tanto, qualche volenteroso europeista proclama come operazione epocale l’Erasmus… e nessuno osa più mormorare di Schengen, visto che le frontiere sono tutte chiuse, e mica solo ai clandestini.
Se domani un altro Stato dovesse uscire, la notizia apparirebbe velocemente sui giornali, che la chiamerebbero francexit, italexit; e nessuno piangerebbe, e nemmeno il contrario.
Per esempio, e concludiamo ridendo, la Regione Calabria è dal 1970 che attua la calabrexit: l’Europa ci manda soldi, e noi, non sapendoli spendere e manco rubare, glieli rimandiamo vergini indietro.
Ulderico Nisticò