Esce in questi giorni il libro di Enrico Fagnano, La Storia dell’Italia Unita (pubblicato e distribuito da Amazon), nel quale l’autore racconta ciò che accadde nel Meridione dopo il 1860 con particolare riguardo alle conseguenze economiche dell’unificazione.
Fagnano sostiene che se l’Italia nel Novecento è diventata uno dei paesi più industrializzati al mondo (fu il sesto attorno al 1920 a poter essere definito in questo modo), lo deve al contributo determinante, o sarebbe meglio dire al sacrificio, del sud.
Le sue ricchezze hanno consentito la nascita della grande industria nazionale, concentrata nel nord, i suoi consumi hanno dato la possibilità alle imprese settentrionali di crescere e, infine, sono state le rimesse dei suoi emigranti, che hanno permesso a queste imprese di consolidarsi, per poi affrontare i mercati internazionali senza restarne schiacciate.
La parte più progredita del Paese finalmente unito deve molto al Meridione e ai Meridionali. Ed è con il suo libro che Fagnano intende ricordarlo agli Italiani di oggi.