Elezioni uninominali e partiti di centrodestra


Ci vuole una lezioncina di storia. Nel 1936 vinse le elezioni in Francia il Fronte popolare socialcomunista di Léon Blum. Nel ’38 venne abbattuto, e non da una congiura di nobili nostalgici del re, ma da un’ondata di scioperi di operai stanchi e stufi di chiacchiere ideologiche e di morire di fame. Vediamo al 2024.

È facile ammettere che le elezioni francesi sono state vinte da un obbligato raggruppamento di più o meno centrosinistra, messo assieme non con un programma, ma solo contro la destra. La destra ha stravinto il primo turno, che era politico; ma ha perso al secondo turno: sì perché gli avversari hanno giocato con le procedure, ma c’è dell’altro; e credo valga anche per la Gran Bretagna, dove il sistema elettorale resta da secoli quello medioevale: secco uninominale.

 Se in Italia si votasse con il sistema uninominale secco all’inglese o con uninominale doppio turno alla francese, cosa succederebbe?

 Secondo me, ci sarebbe un effetto ideologico che gioverebbe ancora al centrodestra, cioè tantissimi voterebbero Meloni. Però, come osservano stamani alcuni bene informati commentatori, in Francia è successo anche che quella di sinistra è stata sì un’ammucchiata, però ha saputo scegliere meglio i candidati, mentre parecchi candidati di centrodestra sono apparsi inadeguati e incapaci di un programma. Mica, in Italia, si potrebbe candidare dovunque la Meloni!

 Ebbene, se votassimo con l’uninominale in Italia; per esempio, un collegio solo della provincia di Catanzaro? In questo momento, forse un centrosinistra troverebbe un candidato più o meno decente; il centrodestra, a mio modesto avviso, candiderebbe il primo Pincopalla qualsiasi, magari un simpatico professionista “preparato”, e, da come li conosco, del tutto digiuno di politica. Scelto come e da chi, se, per esempio, a Soverato non c’è una sede o un tizio qualsiasi cui rivolgersi? Se, come a Vibo, sono dovuti ricorrere a un impiegato della Regione in assenza totale di altro? Catanzaro, non pervenuta.

  Non ci credete? Intervistate qualche esponente di centrodestra su qualsiasi tema politico. È un problema che chi di ragione si dovrebbe porre, la debolezza di una cultura politica di destra.

Ulderico Nisticò